«Deciderà il consiglio comunale»
BELLUNO. Tra le mille cose a cui deve pensare l’amministrazione comunale di Belluno, alle prese con una coperta finanziaria che si fa sempre più ristretta, quella dell’opera di Munaro sembra quasi un’inezia. E sicuramente nella vita amministrativa di palazzo Rosso non avrà la priorità. A dirlo è lo stesso sindaco, Jacopo Massaro, interpellato sulla vicenda. «Sicuramente abbiamo altre priorità qui in Comune», sottolinea il primo cittadino.
Ma comunque sia, la questione va risolta, visto che si è arrivato all’ultimo grado del giudizio amministrativo. E quindi prima o poi si dovrà scegliere da che parte stare e quindi decidere di mettere fine a questa vicenda.
«Devo leggere bene cosa dice la sentenza. Se impone di rimuoverla ci adegueremo, ma se come ho potuto capire mette soltanto in discussione il rapporto con cui è stata appesa all’immobile, ci resta un ambito di discrezionalità su cui muoverci, per cui a questo punto dovrà essere il consiglio comunale a decidere il da farsi».
La vicenda nasce da lontano, nel novembre 1990 quando l’Ina di Belluno presentò istanza per l’autorizzazione all’installazione dell’opera di Munaro in centro. La commissione edilizia comunale diede il parere favorevole, benché ci fosse quello negativo della Sovrintendenza. Così, nell’aprile 1993 il comune di Belluno revocò l’autorizzazione, disponendo la rimozione dell’opera e offrendo la possibilità per una sua nuova collocazione. Ma l’Ina fece ricorso al Tar che, dapprima sospese gli effetti della revoca nel 1993, e poi nel 2008 rigettò il ricorso. Ricorso a cui l’Ina propose appello al Consiglio di Stato che nei giorni scorsi si è espresso.
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