Deciso il rinvio a giudizio per Cetera e Gianaroli

Niente patteggiamento e la prima udienza è stata messa a ruolo per il 4 giugno. L’ex primario di ostetricia risponde di concussione e il co-imputato di corruzione
Il primario Carlo Cetera
Il primario Carlo Cetera

BELLUNO. Rinviati a giudizio. Carlo Cetera e Luca Gianaroli andranno a processo, dunque: la prima udienza per l'ex primario di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Pieve di Cadore e l'ex amministratore della Sismer di Bologna, la società che forniva biologi e tecnologie all'Usl 1 è già stata fissata per il 4 giugno, alle 11. Il medico padovano è accusato di tentata concussione, concussione, interruzione di pubblico servizio e corruzione nel caso delle liste d'attesa per la procreazione assistita e l'altro imputato di corruzione nei suoi confronti. Lunga quasi tre ore l'udienza preliminare di ieri, al piano terra del tribunale di Belluno, di fronte al gup Vincenzo Sgubbi.

Ma del resto c'erano diverse questioni da discutere e risolvere, tra l'accusa rappresentata dalla Procura con il pm Antonio Bianco e, solo nel finale, dalla collega Roberta Gallego e i difensori Emanuele Fragasso e Massimo Moretti per Cetera e Claudia Bettiol e Antonella Rimondi per Gianaroli. Prima fra tutte quella che, a novembre dell’anno scorso, aveva costretto Sgubbi a un rinvio. Bisognava capire se a concussione per i soldi chiesti alle coppie per scalare le caselle della lista d'attesa era avvenuta per costrizione o per induzione. Il primo reato è più grave del secondo. Anche gli articoli del codice penale sono diversi: 317 da una parte e 319 quater dall’altra. L’udienza preliminare era a porte chiuse, come succede sempre e direttamente non era possibile capirci di più. Ma secondo indiscrezioni l’avvocato Fragasso avrebbe chiesto il non doversi procedere per il suo cliente, dopo che la Procura era stata molto chiara: nemmeno si patteggia, ma o si rinvia a giudizio o si archivia. Fatevene una ragione. Ha vinto la prima linea e l’udienza è già nel nel ruolo del tribunale per l’inizio dell’estate.

I reati contestati a Cetera sono quattro, si diceva: la tentata concussione si sarebbe concretizzata nell'ottobre 2011, quando l'ex primario chiese duemila euro a due diverse coppie, che però si rifiutarono di pagare; la concussione per aver convinto un'altra quindicina di coppie, per evitare le liste e accedere al servizio di procreazione assistita, il cui tempo medio andava tra l'anno e mezzo e i due anni; l'interruzione di pubblico servizio perché aveva turbato il regolare servizio sanitario tra gli anni 2009 e 2011, con la via preferenziale concessa alle mamme, che gli avevano dato i soldi e la corruzione perché Cetera avrebbe ricevuto anche 72 mila euro dall'amministratore della Sismer, Luca Gianaroli tra il 2003 e il 2011. Gianaroli è imputato per lo stesso reato.

L'Usl 1 si è costituita parte civile sia nei confronti di Cetera, per ottenere il risarcimento del danno d’immagine che contro Gianaroli. La decisione è stata presa, a suo tempo dal direttore generale Pietro Paolo Faronato e la difesa è stata affidata all'avvocato Salvatore Frattallone di Padova. La Sismer è stata a sua volta chiamata in causa nel procedimento penale, per non essersi mossa in maniera tale da impedire a Gianaroli di corrompere Cetera.

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