Decreto sviluppo, Olivotto (Ance): «Slancio per le imprese locali»

Olivotto sull'assegnazione diretta di appalti milionari
Un cantiere edile
Un cantiere edile
BELLUNO.
«Un nuovo impulso per le imprese locali». Così Antonio Olivotto, vicepresidente dell'Ance, l'associazione di Confindustria che riunisce i costruttori edili, saluta l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri qualche giorno fa della nuova norma sugli appalti contenuta all'interno del decreto «sviluppo».

La norma prevede l'assegnazione diretta degli appalti edilizi da parte degli enti pubblici non più fino a 500mila euro, ma bensì fino a un milione. Così gli enti locali potranno ricorrere alla classica procedura di invito delle aziende, con obbligo di pubblicità dopo l'assegnazione.

«Si tratta di un fatto positiva che permette alle amministrazioni di procedere a trattative con imprese di fiducia che sono perlopiù locali. In questo modo ritengo che la nuova norma possa essere un motivo di rinnovato slancio per le imprese edili bellunesi, da alcuni anni in difficoltà. In un panorama dove sviluppi positivi non ce ne sono, questa legge potrebbe rappresentare l'inizio di un periodo migliore per il settore edilizio», commenta Olivotto.

Sicuramente, quello edilizio è forse uno dei settori più colpiti dalla crisi «e speriamo che questo abbia termine a breve, perchè diventa sempre più difficile resistere», prosegue il vicepresidente dell'Ance che sottolinea come «con questo decreto per lo sviluppo si oltrepassi la logica del massimo ribasso, per nulla qualificante per le imprese, ma si faccia prevalere il metodo del cosiddetto "taglio delle ali", che prevede una selezione di imprese a partire dalla media delle offerte, escludendo la prima e l'ultima, cioè la somma più alta e quella più bassa.

Olivotto, inoltre, parlando di edilizia non può esimersi dal porre l'attenzione su quello che definisce un tasto dolente, cioè il forte ritardo dei pagamenti degli enti locali. «Già lavoriamo con un ribasso al limite, a questo si aggiungono i ritardi anche di 8-12 mesi che non fanno altro che aggravare una situazione già precaria per molte nostre imprese che per riuscire a sopravvivere hanno tagliato molta manodopera».

Non si dice contrario a questa legge nemmeno il segretario della Feneal Uil, Valerio Zannin. «Se questo è un modo per riaccendere il motore di un sistema in stagnazione allora ben venga, anche se non è sicuramente la panacea. D'altra parte anche il milione di euro concesso per gli appalti diretti è ormai poca cosa. Se dobbiamo costruire una strada piuttosto che una villa sicuramente il milione si raggiunge facilmente, e lo si supera».

Ma Zannin mette in guardia. «Attenzione: questi ragionamenti vanno bene solo se il sistema non viene viziato e non ci sono monopoli di imprese su altre. La legalità deve essere rispettata».

Gioisce anche l'Associazione proprietari edilizi per il decreto che prevede l'eliminazione degli adempimenti burocratici per i possessori di edifici storico-artistici, in particolare è abolita la denuncia alla Sovrintendenza in caso di locazione.

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