Defibrillatore rubato a Sappada e gettato nel fiume. «Poteva salvare delle vite»

Ladri in azione di fronte alla sede della Svep. Il dispositivo è stato trovato grazie alla geolocalizzazione

SAPPADA. Ha salvato due vite e chissà quante persone avrebbe potuto aiutare. Ma grazie al tentativo di furto - o forse solo in seguito ad una bravata - da parte di ignoti ora il defibrillatore di borgata Bach a Sappada è inservibile: dopo essere stato asportato dalla sua teca di fronte alla sede della Svep è stato gettato nel fiume, rendendolo inutilizzabile.

Un episodio che ha lasciato l’amaro in bocca a Marco Rossa, presidente della Svep e vicesindaco di Sappada. Anche il primo cittadino Manuel Piller Hoffer ha condiviso il dispiacere per uno «stupido gesto» che va a discapito dell’intera comunità.

Secondo quanto ricostruito il defibrillatore è stato portato via dalla sua teca di fronte alla sede della Svep nella notte tra lunedì e martedì, per la precisione all’1.36. Un orario che è stato possibile ricostruire nel dettaglio perché quando il congegno viene spostato parte automaticamente una telefonata al Suem 118. Gli operatori, dall’altra parte del filo, erano pronti per supportare le operazioni di soccorso ma hanno sentito solo dei passi: quelli del ladro, o del vandalo, che stava portando via il defibrillatore. Poi più nulla.

La mattina dopo, grazie alla geolocalizzazione di cui il dispositivo è provvisto, è stato possibile ritrovarlo. «Era nel fiume» spiega Rossa, «a circa 200 metri da dove era stato asportato». Alla Svep non è rimasto che rivolgersi ai carabinieri di Santo Stefano di Cadore per sporgere denuncia.

Un danno quantificabile in circa 2.500-3.000 euro, dato che era un defibrillatore di ultima generazione, con la teca riscaldata e la possibilità di utilizzo pediatrico. «Ci dispiace non tanto per l’aspetto economico» continua Rossa, «quanto per il gesto in sé perché quel macchinario aveva già salvato due vite umane e avrebbe potuto continuare a fare il suo lavoro. Sarebbe bastato non buttarlo nel fiume».

Il defibrillatore era stato acquistato dalla Svep senza ulteriori contributi. «Ora cercheremo di dare supporto all’associazione» aggiunte Piller Hoffer, «intanto utilizzeremo l’altro dispositivo rimasto in dotazione alla Svep».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi