Degrado a Provagna in centro storico protesta il comitato

Longarone, l’ex consigliere Celeste Levis attacca la giunta «Fessure nelle case e rischio di crolli, Comune assente»

LONGARONE . Degrado nel centro storico di Provagna con rischi per la sicurezza dei cittadini. A lanciare l’allarme è Celeste Levis, già candidato sindaco e consigliere comunale, che da qualche tempo è tra i promotori del gruppo civico e culturale “Provagna 1281”.

«Segnaliamo ancora una volta – dice Levis – la preoccupante situazione del centro storico di Provagna. Come si vede chiaramente facendo un giro nel paese, nelle abitazioni sono presenti grandi fessure sulle strutture e vista l’età degli edifici non manca molto al crollo. Si notano crepe vistose sui muri, alcune zone inoltre state provvisoriamente coperte da reti da cantiere. Per questo c’è un forte timore da parte mia e di molti altri residenti nella frazione che mi hanno chiesto di fare da “portavoce” vista la consueta assenza dell’amministrazione. In paese si teme per l’incolumità delle persone, in quanto gli edifici menzionati insistono sulle vie pubbliche usate ogni giorno per attraversare il paese».

«Naturalmente – continua Levis – la cosa era già stata portata all’attenzione dell’amministrazione comunale diverse volte. Ricordiamo un’azione di sensibilizzazione con annesso servizio televisivo portata avanti oramai ben nove anni fa dal sottoscritto come capogruppo di minoranza e dal compianto consigliere comunale Giancarlo Nicoli. All’epoca la giunta, sempre guidata da Roberto Padrin, non ha dato risposte adeguate tanto che i problemi sono rimasti tali e quali, anzi sono peggiorati con l’andare del tempo. Negli anni poi, durante vari incontri frazionali a Provagna e non solo, io stesso ho riproposto al sindaco queste criticità senza avere nessun esito concerto».

«La priorità – conclude l’ex consigliere – a mio avviso deve essere sempre quella del bene comune e quindi della sicurezza di tutti i cittadini. Tra le poche risposte date dall’amministrazione si cita la questione burocratica dei troppi proprietari degli edifici come condizione che blocca qualsiasi intervento in merito. Un Comune attento al bene pubblico dovrebbe però attivarsi comunque cercando tutte le possibili soluzioni. Se non si fa qualcosa in breve tempo, potrebbe davvero accedere il peggio».

Enrico De Col

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