Degrado in centro, «manca l’educazione»
BELLUNO. Se ne vanno in giro con gli zaini pieni di alcolici, acquistati tramite amici maggiorenni o presi da casa, e poi trascorrono il sabato sera “sballando”, bevendo a dismisura, facendo chiasso e urinando. Qualcuno ultimamente si diverte a prendere di mira le porte di casa, gettandovi contro, come fossero un tiro a segno, anche delle frutta. E alla domenica mattina lo spettacolo è indecente, con bottiglie, cocci di vetro o escrementi lungo le vie del centro.
Le maggiori strade prese di mira sono soprattutto via Sottocastello, il parco Città di Bologna e alcuni quartieri e frazioni, tra cui Cavarzano.
Il degrado è uno dei problemi maggiori del capoluogo, o meglio di tutte le città italiane. «È un peccato vedere sempre queste sporcizie la domenica mattina», dicono i cittadini che abitano lungo le vie interessate, ma anche tutti coloro che hanno a cuore il “benessere” della città. «Soprattutto in una via come Sottocastello, dove si portano anche i turisti durante le visite guidate della città per il bellissimo panorama che si può godere da questa strada, non si dovrebbe assistere a certi spettacoli di degrado».
Il problema è tutto nell’educazione dei ragazzi. Quell’educazione che forse un po’ latita ultimamente. Lo sa bene il sindaco Jacopo Massaro che, assieme alla sua amministrazione, sta cercando di attuare dei progetti per circoscrivere il fenomeno ed “educare” i ragazzi: «Bisogna incrementare in loro un maggiore rispetto della cosa pubblica», sottolinea il sindaco. «Per far fronte a questa situazione di sporcizia, abbandono di bottiglie, schiamazzi, disturbo e altro», precisa Massaro, «abbiamo installato due telecamere nella via, che finora ci hanno permesso di sanzionare e in alcuni casi denunciare diversi minorenni, tutti bellunesi, residenti nella zona che alla sera vengono in queste strade pieni di alcol. Abbiamo anche visto, però, che le cosiddette maniere forti non servono, perché il problema di fondo è la carenza di educazione. Una carenza che riguarda tutta Italia, non solo Belluno. Dopo aver capito che la repressione è un sistema fallimentare, abbiamo pensato di passare alla via della formazione e della sensibilizzazione».
Palazzo Rosso ha quindi messo in atto diversi progetti che mirano a educare, coinvolgendo non solo i ragazzi, ma anche i genitori: «Coinvolgere questi ultimi è la parte più difficile. Non possiamo pensare che le forze dell’ordine presidino 400 chilometri di strade solo nel capoluogo. Ecco perché servono metodi alternativi. L’unica arma è l’educazione, che il Comune impropriamente ha preso in mano, visto che spetta alle famiglie e poi alla scuola questo compito. Dobbiamo soprattutto sensibilizzare i genitori, che hanno sempre l’abitudine a difendere i figli di fronte all’istituzione pubblica, anche quando hanno sbagliato».
Con i vari progetti, l’amministrazione comunale mira a rendere maggiormente consapevoi i ragazzi sui risvolti anche economici dei loro comportamenti. «E la cosa funziona meglio se sono gli stessi ragazzi, opportunamente formati, a fare “scuola” ai loro coetanei. Ed è quello che intendiamo fare con l’ultima iniziativa avviata “EcoSì”, che mira a sensibilizzare a livello ambientale i giovani delle superiori. Ma questo è soltanto uno dei passi che intendiamo fare, perché altri progetti sono già in cantiere sempre su questo tema», conclude Massaro. (p.d.a.)
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