Del Sole (Corvallis) «Giovani super qualificati col nostro Its aziendale»

«Per trovare alcune figure specialistiche abbiamo dovuto fare uno scouting internazionale, che ha interessato dalla Finlandia all’India, e fatto tornare un italiano dall’estero». Enrico Del Sole è amministratore delegato di Corvallis, gruppo padovano con oltre 1600 dipendenti, tra cui 423 laureati.
La società ha necessità di giovani laureati e “supertecnici”. Fra le principali aziende di information technology a capitale italiano, Corvallis è presente sul territorio nazionale con 12 sedi, 6 centri documentali, 3 data center e 4 centri di ricerca. Il valore della produzione complessivo del 2018 ha superato i 161 milioni (+6% sull’anno precedente) con un margine operativo lordo di 18,3 milioni (+3%). Per il 2019 ci si attende un anno di conferma, in leggera crescita. L’obiettivo per i prossimi anni è spingere sull’internazionalizzazione.
Quale ruolo hanno i laureati all’interno del gruppo Corvallis?
«I laureati da noi vengono definiti “innovation champions”, hanno il compito di portare l’innovazione digitale all’interno della società, trasferendola ai colleghi».
Quali sono le figure che ricercate maggiormente e avete difficoltà a trovare?
«La richiesta di laureati è molto alta tra le aziende che fanno innovazione nel Nordest, i giovani saranno gli artefici della trasformazione digitale in ottica 4.0 nel manifatturiero veneto. È molto difficile trovare specialisti specie per il settore della cyber security, analytics, Iot, Intelligenza artificiale: queste le aree in forte espansione e dove si ricerca maggiormente personale. Purtroppo c’è una carenza di laureati».
A inizio anno è stato inaugurato all’Area Science Park di Trieste l’ OpenLab Corvallis. Di che si tratta?
«È un team di risorse altamente qualificate sotto il profilo tecnologico. L’obiettivo è costituire un polo ad alto contenuto tecnologico dedicato allo sviluppo e alle metodologie innovative. Il team triestino sta già lavorando per uno dei maggiori gruppi assicurativi internazionali nella realizzazione di una piattaforma web innovativa (B2B2C), altamente integrata dedicata all’acquisto di prodotti/servizi Welfare».
A volte la sola laurea non basta. Come ad esempio per far parte del team di JuliaSoft, nata come spin-off universitario ed entrata nel vostro gruppo nel 2015.
«L’innovativa piattaforma digitale consente l’analisi del codice software per quanto riguarda la sicurezza e privacy, con la possibilità di conoscere in tempo reale le inefficienze e le vulnerabilità del patrimonio software aziendale e di pianificare tempestivamente i possibili interventi. Il “core” team di JuliaSoft è attualmente costituito da circa 20 dipendenti con una significativa presenza di Phd».
In Veneto c’è una grande richiesta di cosiddetti “supertecnici”, giovani con il diploma di scuola secondaria che si specializzano negli Its. Voi come li trovate?
«Vista la difficoltà di trovare queste figure, abbiamo deciso di creare noi un Its. Nelle scorse settimane sono iniziate le lezioni per i 27 alunni del corso “Its Back End Cloud Developer”, il primo esempio di Its “residenziale” in Italia realizzato all’interno di un’azienda. Il progetto innovativo è stato reso possibile grazie ai contributi della Regione Veneto, del Miur, della Fondazione Kennedy di Pordenone, di Assindustria Veneto Centro, Forema e dell’azienda stessa. Per i prossimi due anni alterneranno lezioni teoriche e pratica in azienda».—
Nicola Brillo
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