Delegazione cinese alla Sest: «Investiamo in Cina ma anche a Limana»
LIMANA
Crescere nei mercati esteri non vuol dire delocalizzare. Ne è una dimostrazione la multinazionale Lu-Ve, di cui fa parte anche la storica azienda Sest di Limana. Proprio lo stabilimento della Sinistra Piave ha ospitato nella mattinata di ieri una delegazione arrivata direttamente dalla Cina, paese in cui il gruppo ha deciso di espandere la propria presenza, trasferendo la sede locale dall’area costiera dello Jiangsu a Tianmen, nella provincia dello Hubei.
«Gli investimenti all’estero vanno di pari passo con quelli realizzati nelle unità produttive italiane», hanno precisato Michele Ampezzan, direttore commerciale e marketing, e Thomas Stiller, general manager del gruppo, che hanno accolto le autorità cinesi insieme a Pier Luigi Faggioli, fondatore e presidente della Sest, azienda nata nel 1974 e da tempo leader europea nella produzione di elementi per lo scambio termico. La delegazione asiatica è giunta a Limana dopo aver fatto tappa, nella giornata di lunedì, negli stabilimenti di Uboldo e di Pavia. Capo delegazione mister Wu Jin, segretario generale del Partito Comunista della municipalità di Tianmen.
«Queste figure politiche, che hanno alle spalle una formazione tecnica, sono le prime con cui ci interfacciamo nel momento in cui si vanno a realizzare investimenti in Cina», ha spiegato Stiller. «Una precisa scelta del governo del paese asiatico, per contrastare la corruzione». Con le autorità cinesi, lunedì a Uboldo, il gruppo Lu-Ve (che nel 2017 ha realizzato un fatturato aggregato di 270 milioni di euro) ha siglato un accordo che prevede un piano di investimenti da qui al prossimo decennio. Sul tavolo 10 milioni di euro nell’arco di cinque anni e costi che si ridurranno del 40%, «fermo restando che per la Sest non si è mai parlato, e così continuerà ad essere, di delocalizzazione», ha fatto presente Faggioli.
Insomma, si darà lavoro all’estero senza toglierne in Italia, apportando nel contempo dei benefici in termini di costi. «Il nostro prodotto, proprio da questo punto di vista, soffre nei grandi spostamenti», ha aggiunto il fondatore della Sest, anticipando che il nuovo stabilimento di Tianmen sarà pronto nel 2019 e conterà 19 mila mq, più del doppio rispetto agli attuali 7 mila.
Intanto si continua a investire anche a Limana, puntando in modo particolare sulla tecnologia produttiva, che ieri è stata illustrata alla delegazione cinese dall’esperto di lean production Oriano Maso. Tra gli ultimi “acquisti” dello stabilimento limanese ci sono un magazzino automatizzato per la raccorderia, che da un paio d’anni ha migliorato l’efficienza e la velocità di produzione. Circa due milioni di euro sono stati investimenti poi nel nuovo impianto di verniciatura in cataforesi, «che garantisce elevate qualità e capacità produttiva, oltre a rispetto dell’ambiente e risparmio energetico», ha evidenziato Sandra Spinella, assistente al direttore commerciale per la parte components.
La Sest è una delle pochissime aziende che produce internamente scambiatori di calore e da tempo vi era la necessità di procedere all’acquisto del nuovo macchinario. Tra circa un mese e mezzo saranno inoltre completati i lavori per l’ampliamento degli uffici: circa 200 metri quadrati in più che permetteranno di meglio distribuire le postazioni di lavoro dei dipendenti. —
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