Demenze, nasce un centro in geriatria per il trattamento
BELLUNO. Un centro per il decadimento cognitivo nell’unità operativa di geriatria del san Martino di Belluno. Una esperienza che raccoglie l’eredità del vecchio Centro ospedaliero di approfondimento diagnostico per le demenze, ma che intende rivolgersi anche all’informazione alla popolazione. Perché «riconoscere i sintomi della demenza è importante per rallentare lo sviluppo della malattia», dice il direttore del reparto, Gianfranco Conati.
Diverse le funzioni che svolgerà questo centro: dalla diagnosi delle demenze, alla valutazione delle abilità cognitive residue, dalla valutazione del trattamento terapeutico al controllo dei sintomi comportamentali.
Insomma, un quadro a 360 gradi sul paziente a cui si aggiunge anche «l’adeguata informazione alla gente, elemento importantissimo per contrastare questa patologia che è sempre più in aumento, visto anche l’incremento della popolazione anziana che supera addirittura i 90 anni residente nel nostro territorio», prosegue Conati. «Ogni anno vediamo tra prime visite e controlli circa 1500 persone affette da morbo di Alzheimer o demenza senile».
Il primario ricorda poi come una persona con questa patologia possa vivere a lungo, anche 10-12 anni dopo la diagnosi e si caratterizza per diverse fasi iniziali, medie e terminali con aspetti che variano nel tempo. «La fase più critica», prosegue Conati, «è quella avanzata dove il paziente è di difficile gestione: per cui l’obiettivo del centro è quello di giungere ad una diagnosi precoce e avviare la terapia anche grazie ad un lavoro di un’équipe multidisciplinare composta da neuropsicologo, neurologo e psichiatra, coinvolgendo anche le famiglie con riunioni periodiche. Ma c’è anche un’attenzione particolare verso gli operatori delle case di riposo e la formazione degli operatori che andranno a gestire la malattia nelle fasi avanzate».
E visto che «importante è rallentare la progressione della malattia garantendo una dignità di vita al paziente, diventa importante riconoscere i sintomi. Se una persona anziana inizia a perdere entusiamo e interesse verso le cose che faceva sempre cioè perde la voglia di vivere, quasi sicuramente la demenza è in atto», prosegue il direttore che conclude sottolineando come sia «importante costruire una rete di contatti per cui, quando una persona è nel bisogno, possa scattare subito la risposta per evitare anche problemi sociali di difficile gestione».
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