Denise Casanova una donna alla guida della Filctem Cgil
BELLUNO. Cambio della guardia nella segreteria della Filctem Cgil. Dopo 15 anni Giuseppe Colferai lascia il “comando” a Denise Casanova, da sei anni nella categoria. Colferai dal 2016 andrà in pensione, ma questo non significherà lasciare il sindacato, visto che andrà a ricoprire un incarico organizzativo.
L’assemblea generale degli iscritti alla Filctem ha eletto con 62 voti favorevoli, due astenuti e un contrario Denise Casanova. Un risultato che soddisfa il segretario generale della Cgil Ludovico Bellini.
La new entry. Il nuovo impegno per Denise Casanova non è proprio una sorpresa, ma il completamento di un percorso iniziato sei anni fa, quando è stata chiamata ad affiancare l’allora segretario della categoria Colferai. La neo segretaria della Filctem è stata prima rsu e poi segretaria provinciale della Slc Cgil, il sindacato dei lavoratori delle Poste, società presso cui lavorava. Poi nel 2007 la sua entrata come funzionario in una delle categorie più importanti della provincia, quella dei “tessili, chimici e manifatturiero”, che comprende le occhialerie, tessuto economico e produttivo di massima rilevanza per il Bellunese. E di questo è consapevole Casanova: «È un impegno difficile», commenta, «spero di esserne all’altezza e di mantenere l’alto livello di contrattazione che c’è ora. Sicuramente c’era bisogno di un altro punto di vista, quello femminile, per intendersi».
Il suo mandato durerà due anni, visto che nel 2018 si svolgerà il congresso. Tante cose possono accadere in questo lasso di tempo. E la nuova segretaria lo sa: «Benché siamo fuori dalla parte terrificante della crisi, rileviamo ancora una certa difficoltà nel mercato del lavoro. La partita è complicata, anche perché non abbiamo guadagnato granché a livello occupazionale. Cercherò di impegnarmi in questi ambiti, rimanendo a stretto contatto con i lavoratori e cercando di far recuperare fiducia nel sindacato». Casanova non nasconde che la crisi ha evidenziato un forte disinnamoramento dei lavoratori nei confronti del sindacato: «L’importante, però, è che nelle fabbriche le rsu abbiano la capacità di essere sempre presenti e vicine ai dipendenti. Proprio su questo dovremo puntare per il futuro».
Chi se ne va. Un po’ di tristezza c’è in Giuseppe Colferai, che ieri ha lasciato il suo incarico a capo della Filctem Cgil. Sindacalista dal 1989, prima nella Fiom, poi nella vecchia Filtea, poi negli edili, infine dal 2000 ancora nella nuova Filctem. «Tante cose sono cambiate da quando sono entrato nel sindacato», ricorda Colferai. «Nel 2000 c’erano 5-600 persone nel tessile e abbigliamento; ora è rimasta solo La Piave, con interi settori scomparsi nel nulla. Ho visto però i colossi dell’occhialeria, in particolare Luxottica, crescere in maniera notevole. Il grado di istruzione degli addetti è salito, ma è aumentata la precarietà, il senso di incertezza. Per me, che sono della vecchia guardia, abituato al periodo di prova e poi all’assunzione a tempo indeterminato, la precarietà è stata una rivoluzione per il mondo del lavoro e non certo positiva. Malgrado gli sviluppi della tecnologia, poi, la nostra provincia resta ancora molto legata alla manualità, e questo può essere positivo». L’ex segretario evidenzia anche il cambiamento della tipologia di aziende bellunesi: si è passati da quelle a conduzione familiare alle grosse fabbriche, specie in Cadore e Agordino.
Anche il lavoro del sindacalista si è modificato. «È più complicato, le dinamiche aziendali sono più veloci. Ai miei tempi la parola d’ordine era “contrattare”, ora è diventata “difendere”. E quando si lavora in difesa, si rischia di non fare un buon servizio», spiega l’ex esponente Filctem. «Però sono contento di aver sottoscritto l’accordo per la stabilizzazione di 800 persone in Luxottica, perché il mio compito è dare continuità e stabilità al lavoro».
Per Colferai è necessario dare spazio alle donne. «Sono sempre stato considerato un maschilista convinto e forse lo sono, chi lo sa? Ma credo che le donne abbiamo una marcia in più, soprattutto sanno organizzare contemporaneamente tante cose. E poi nel tessile e manifatturiero la maggioranza degli addetti sono donne, quindi una “quota rosa” al comando della Filctem non può che essere positivo. Auguri a Denise».
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