Denuncia chi pignora l’auto finisce a processo per calunnia

SAN NICOLO’ COMELICO. A processo per calunnia nei confronti dell’avvocato e dell’ufficiale giudiziario che gli avevano pignorato l’auto. È una storia particolare quella che vede seduto al banco...
SAN NICOLO’ COMELICO. A processo per calunnia nei confronti dell’avvocato e dell’ufficiale giudiziario che gli avevano pignorato l’auto.


È una storia particolare quella che vede seduto al banco degli imputati nel tribunale di Belluno, Diego Sacco, classe 1986 di Tomezzo.


Tutto nasce nel marzo 2014 a San Nicolò Comelico, quando arriva un decreto ingiuntivo curato dall’avvocato Alvise Antinucci di Belluno per un recupero crediti.


A conclusione della procedura di pignoramento, la vettura di Sacco, una Lancia Musa parcheggiata a San Nicolò, viene portata via sotto la supervisione dell’ufficiale giudiziario Andrea Adragna e dello stesso avvocato.


La circostanza non convince Sacco (difeso dal legale Davide Fent del foro di Belluno), che decide di sporgere denuncia alla polizia per il furto della sua vettura. La procura di Belluno aveva aperto l’inchiesta, archiviandola poco dopo, perché era emerso, appunto, che si trattava di un pignoramento.


Ma a questo punto la marcia era ormai innestata e così d’ufficio, pur in assenza di qualsiasi denuncia da parte delle parti offese, cioè l’avvocato Antinucci e l’ufficiale giudiziario Adragna, la Procura aveva aperto un nuovo fascicolo, questa volta a carico di Sacco.


L’accusa è di calunnia, in quanto l’imputato avrebbe accusato l’avvocato e l’ufficiale giudiziario pur sapendoli innocenti, visto che si trattava dell’esecuzione di un pignoramento.


E così qualche tempo fa si è aperto il processo, che è passato in mano ormai a diversi giudici, per finire, ieri mattina, tra i faldoni del giudice Angela Feletto, che ha subito fissato le udienze per sentire i testimoni di questa vicenda.


Le parti offese, almeno fino d oggi, non si sono costituite parti civili.


Si torna in aula il 13 luglio prossimo.


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