Denuncia e delibera innescano l’inchiesta
CORTINA. La denuncia di Marta Masi. Ma anche la delibera della giunta comunale di Cortina numero 90 del 29 novembre 2011. Gli undici indagati dalla procura spuntano da queste due circostanze: il sindaco Franceschi; il vice Enrico Pompanin; gli assessori Verocai, Martinolli; il consigliere Dandrea; gli ex assessori De Biasi e Alfonsi; gli ex consiglieri Irene Pompanin e Majoni; l'ex segretario comunale Battaglia e Illing, il presidente di Cortina Turismo. L'accusa è abuso d'ufficio per gli amministratori e falso ideologico e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato per il numero uno del consorzio.
La procura non aggiunge altro a quello che già si sa, dal momento che le indagini sono appena all’inizio e c’è il segreto istruttorio. Tanto meno la Guardia di finanza, che è impegnata sul campo e mercoledì mattina ha effettuato una quindicina di perquisizioni, sequestrando documenti e computer, tra uffici e abitazioni. Le Fiamme gialle lavorano su un contributo di 3 milioni di euro nel triennio dal 2012 al 2014 alla struttura privata e sui successivi 200 mila chiesti da Illing alla Regione, omettendo di dichiarare i fondi già avuti dal Comune. Il danno erariale ipotizzato è di 2 milioni e 800 mila. La richiesta in Regione ha provocato la denuncia della responsabile dell’Ufficio turismo, cultura e sport Masi, tenuto conto anche del fatto che il contributo massimo previsto dall’Unione europea è, appunto, di 200 mila, a tutela della libera concorrenza.
Ma i tre milioni di euro da dove escono? Proprio dalla delibera, che contiene lo schema di convenzione con Cortina Turismo: al consorzio «viene affidato il compito di promuovere il territorio e il brand di Cortina d’Ampezzo». All’articolo 10, «il contributo economico del Comune viene concordato a un milione all’anno per i prossimi tre anni. La disponibilità ed eventualmente l’entità del contributo sono, comunque, condizionate dalle disponibilità finanziarie».
Ma c’è anche un conflitto d’interessi. All’inizio della riunione, il consigliere Ghedina chiede come deve comportarsi, perché in sala ci sono soci di Cortina Turismo o addirittura membri del consiglio d’amministrazione. Il segretario spiega di un conflitto anche attraverso parentele fino al quarto grado. Franceschi aggiunge che non può sentirsi in conflitto tutte le volte che fa l’interesse del paese e che bloccare la promozione turistica sarebbe molto grave.
Il consigliere Dimai chiede chi è socio e si scoprirà che solo in quattro non lo sono. Ma solo Huber uscì. E difatti non è indagato.
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