Denunciato per la truffa dei telefonini
CORTINA. È stato denunciato dalla polizia di Stato per il reato di truffa, tentata truffa e sostituzione di persona dopo una rapida indagine della squadra investigativa del commissariato di Cortina.
L’uomo, H. O., 40enne italiano, originario della provincia di Pesaro-Urbino, è stato bloccato all’interno di un negozio di telefonia del centro di Terni, mentre si accingeva a mettere in atto una truffa ai danni di un albergatore di Madonna di Campiglio.
A Cortina aveva tentato di truffare una decina di albergatori che si erano rivolti al commissariato guidato da Angela Pierobon. Gli albergatori avevano raccontato la loro vicenda anche dalle colonne del “Corriere delle Alpi”, per mettere in guardia i colleghi. Ai titolari degli hotel ampezzani era arrivata in banca la richiesta di attivazione di un Rid per il pagamento a rate di numeri telefonici e di smartphone di nuova generazione che però non avevano mai acquistato.
Da qui era partita la denuncia ai primi di ottobre. In poco più di un di un mese l’abilità degli investigatori ampezzani ha permesso di risalire a H.O. ç’uomo, sicuramente con la complicità di altre persone al momento rimaste ignote, si presentava nei negozi di telefonia, per lo più Wind e Tim, come un imprenditore turistico che aveva necessità di stipulare diversi contratti di abbonamento con l’attivazione di varie Sim card su delega dei titolari degli hotel ampezzani.
Abbonamenti ai nuovi numeri telefonici che, dietro il pagamento della somma di 120 o 150 euro, prevedono l’attivazione della scheda telefonica e la fornitura di smartphone di fascia alta, quali Samsung S6 Edge Plus e IPhone 6 da 64 Gb, apparati il cui valore si aggira sugli 850 euro ciascuno.
I telefoni, a detta del truffatore sarebbero stati dei regali che gli albergatori avrebbero fatto a clienti importanti. Per poter concludere i contratti, l’uomo forniva al gestore l’opportuna documentazione degli alberghi a cui intestava le schede, quali la visura camerale, la copia del documento di riconoscimento o della tessera sanitaria del rappresentante legale, una delega che lo autorizzava a finalizzare i contratti per conto delle società, un suo documento e soprattutto il codice Iban della società alberghiera truffata (che probabilmente aveva ottenuto con una falsa prenotazione alberghiera fatta al telefono) sul cui conto poi andava addebitato il rimanente importo del cellulare, costituito da 30 rate di 15-20 euro ciascuna.
Tutti i documenti erano perfettamente contraffatti: riportavano i dati veri dei titolari degli alberghi, ma la foto sbagliata. Sempre corretta era la visura camerale che il truffatore richiedeva, on line, alla Camera di commercio di Rimini.
I telefonini venivano poi probabilmente rivenduti e il truffatore che versava i 120 o 150 euro aveva comunque un guadagno di 600 euro circa ad apparecchio.
In dieci giorni solo sul territorio ampezzano sono state messe a segno truffe per circa 30 mila euro, con l’attivazione di una quarantina di utenze.
Gli albergatori, avvisati dalla banca, hanno bloccato i pagamenti e non hanno perso un centesimo, ma le compagnie telefoniche e i rivenditori Wind o Tim hanno subito i danni.
Le indagini hanno portato gli agenti della polizia ampezzana a lavorare su tutto il centro nord, da Savona a Imperia, passando per Rimini, fino a Terni. I poliziotti si sono accorti che una scheda acquistata con la truffa era stata accesa a Terni intestata ad un albergo di Madonna di Campiglio.
Hanno così contattato il titolare dell’hotel che non aveva comprato nessun nuovo telefono né cambiato numero. Il negozio Wind di Terni ha confermato il modus operandi dell’uomo che si era recato a fare l’acquisto.
Il commissariato di Cortina ha allertato i colleghi della squadra mobile di Terni che hanno bloccato H.O che è stato denunciato a piede libero.
Alessandra Segafreddo
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