Deon replica a Bianchet: «Regolamenti da rispettare»

SEDICO. Stefano Deon e Ubaldo De Toffol, sindaco e capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Sedico, replicano agli attacchi del consigliere d’opposizione Alessandro Bianchet che dopo l’ultima seduta aveva accusato il primo cittadino di non averlo lasciato parlare al momento delle dichiarazioni di voto «sfruttando cavilli di regolamento mai applicati».

«Il funzionamento del consiglio comunale», spiegano Deon e De Toffol, «è basato su un regolamento che garantisce lo svolgersi in maniera corretta dei lavori e che il presidente del consiglio, nel caso di Sedico il sindaco, nell’interesse di tutta l’assemblea deve far rispettare. Se, come dice il consigliere Bianchet, talvolta c’è stata tolleranza nell’applicare il regolamento, quella disponibilità è stata un’eccezione e non certamente la regola».

La maggioranza torna poi sui fatti dell’ultimo consiglio comunale. «A tutti i consiglieri è stato consentito di parlare abbondantemente e ben oltre le tempistiche regolamentari. Tutti hanno avuto modo di esprimere il proprio pensiero, talvolta anche con dichiarazioni non pertinenti o addirittura fuori tema, come alcune espresse dallo stesso consigliere Bianchet. Alla fine è stata data, come da regolamento, al capogruppo di minoranza Alessandro Buzzatti la facoltà di esprimere la dichiarazione di voto sul provvedimento in questione. Quello cui si è assistito dopo è stata una sceneggiata culminata con il consigliere Bianchet prodigo nel fare una dichiarazione di voto in dissenso e abbandonare l’aula per non votare». Per De Toffol e Deon, «se il consigliere Bianchet ritiene il suo capogruppo incapace d’esprimere l’opinione della minoranza di cui fa parte questa è una questione interna al gruppo consigliare Uniti per Sedico e non giustifica la sceneggiata fatta durante l’ultimo consiglio e non interessa all’assemblea né tanto meno ai cittadini che vogliono concretezza e non sterili polemiche. Non vogliamo fare la morale ma a tutti poniamo questa riflessione: avere un ruolo pubblico impone anche la consapevolezza d’essere un modello per i più». —

N.P.

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