Depuratori fuorilegge in 15 comuni
BELLUNO. Depuratori fuorilegge. Lo dice l'Europa. Una quindicina i Comuni messi sotto accusa dalla Commissione europea, che ha fatto partire una procedura di infrazione, rilevando che gli impianti di depurazione sarebbero sottodimensionati rispetto al numero degli abitanti che devono servire. L'avviso è stato inoltrato al Consiglio di bacino, l'ente – formato dai Comuni - che si occupa di tariffazione del servizio idrico ma anche degli interventi da fare sul territorio.
«La Commissione europea ha rilevato, dai dati in suo possesso, che alcuni depuratori non coprono le esigenze della popolazione», spiega il direttore del Consiglio di bacino, Massimiliano Campanelli. «Ovvero, gli impianti di depurazione sarebbero sottodimensionati. Ma molti Comuni dovrebbero uscire dalla procedura aperta, perché i conteggi sulla popolazione fatti dalla Regione sono diversi da quelli della Commissione europea». Un esempio: «A Taibon alla CE risultano 2.033 abitanti serviti dal depuratore. Alla Regione ne risultano 1.217», precisa Campanelli. Dunque l'impianto sarebbe sufficiente.
Lo stesso problema di conteggi riguarda anche Cencenighe, Comelico Superiore, Mel, Lamon, Zoldo Alto, San Pietro, Santo Stefano. In base alle verifiche fatte a Venezia, gli impianti sono sufficienti a servire il numero degli abitanti che realmente li utilizzano, dunque dovrebbero uscire dalla procedura di infrazione. In altri casi, la Commissione non ha considerato le peculiarità del territorio bellunese, montano.
«A Ponte nelle Alpi, per esempio, il carico depurativo è distribuito su tre impianti, secondo la Commissione dovrebbero essere centralizzati in uno unico», aggiunge Campanelli. «Ma in un territorio montano non è possibile». Da Bruxelles è stata aperta una procedura di infrazione anche per i comuni di Falcade, Longarone, Sappada, Valle di Cadore e Borca. «A Falcade stiamo completando l'iter per la costruzione del depuratore», puntualizza il direttore del Consiglio di bacino, «per Longarone il progetto è stato approvato due settimane fa in conferenza dei servizi, mentre l'impianto di Sappada dovrebbe essere ultimato in primavera. A Valle il depuratore è in fase di avvio».
Rimane da sistemare il caso di Borca: «Lì va costruito un depuratore, c'era un progetto ma è stato messo in stand by perché era stato previsto in una zona vicina alla linea di sfogo della frana. Dunque dobbiamo raccordarci con la Provincia e con gli enti che stanno progettando interventi per la frana prima di avviare l'iter per la sua realizzazione».
Essere in procedura di infrazione europea comporta la necessità immediata di mettersi in regola, pena una sanzione. «La Regione ci ha suggerito di accelerare i tempi dell'esecuzione dei lavori», conclude Campanelli, «in modo da uscire al più presto dalle procedure di infrazione».
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