Detenuto aggredisce due agenti colpendoli alla testa e al collo

L’episodio è avvenuto ieri nell’ala psichiatrica aperta nel 2015 a Belluno. La Cisl Fns denuncia: «Pronti ad azioni di protesta per risolvere il problema»
Belluno, 6 marzo 2009. All'interno del carcere di Belluno alcuni detenuti sbattono oggetti contro le sbarre per attirare l'attenzione dei passanti
Belluno, 6 marzo 2009. All'interno del carcere di Belluno alcuni detenuti sbattono oggetti contro le sbarre per attirare l'attenzione dei passanti

BELLUNO

Aggressione ieri pomeriggio al carcere di Baldenich. Al pronto soccorso sono finiti due agenti di polizia penitenziaria colpiti da un detenuto della sezione psichiatrica. A denunciare «il grave evento critico», è Robert Da Re della segreteria provinciale della Cisl Fns che chiede a chi di dovere di intervenire per sistemare questa situazione “esplosiva”.. L’ala psichiatrica è stata aperta a Baldenich nel 2015 ma fin da subito ha evidenziato gravi criticità. «Dal 2016 denunciamo la situazione molto pesante che si è creata con l’ala psichiatrica: abbiamo manifestato e protestato chiedendo la mobilitazione da parte della direzione del penitenziario, ma ad oggi non è cambiato nulla».

Secondo quanto raccontato dal sindacalista, il detenuto, senza alcun motivo, si sarebbe scagliato contro i due agenti in servizio, «colpendoli più volte in tutto il corpo ma soprattutto al volto. La foga del detenuto si è placata solamente all’arrivo di ulteriore personale di polizia penitenziaria accorso in aiuto», precisa Da Re che aggiunge: «I due agenti sono subito stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale cittadino per gli accertamenti e le cure del caso. Uno dei poliziotti ha riportato una contusione alla testa con una prognosi di sette giorni e l’altro ha avuto contusioni al collo e al polso guaribili in cinque giorni, salvo complicazioni».

L’episodio è accaduto durante un momento di vita in comune all’interno della sezione che ospita sei pazienti. Infatti, durante il giorno questi detenuti sono lasciati liberi di muoversi all’interno della sezione, sorvegliati dalle guardie.

«Il particolare agghiacciante», sottolinea la Cisl Fns, «è che l’aggressore si trovasse in regime di detenzione aperto, nonostante una quindicina di giorni fa, abbia aggredito un altro recluso nella sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale, rompendogli due costole, fatto denunciato da questa organizzazione sindacale agli uffici competenti, senza tuttavia avere riscontri positivi».

Il sindacato, inoltre, denuncia «una condizione igienico sanitaria molto precaria della sezione psichiatrica e soprattutto di alcuni pazienti. In particolare c’è un caso molto degradante, non adeguatamente assistito dal servizio sanitario nazionale, al limite della dignità umana. Anche questo debitamente segnalato al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Padova, ma purtroppo senza riscontro positivo».

«Nel 2016», spiega da Re, «con l’apertura della sezione Articolazione per la tutela della salute mentale è iniziato un calvario per poliziotti e operatori penitenziari, ma anche per gli stessi detenuti. Si sono registrati diversi episodi critici». A questo punto il personale di polizia penitenziaria in servizio all’istituto bellunese, in stato di agitazione dallo scorso ottobre per la situazione più volte denunciata sull’inadeguatezza della sezione psichiatrica, sia strutturalmente, sia a livello sanitario, si proclama «pronto a nuove azioni di protesta per la chiusura definitiva della sezione, tra l’altro dichiarata non idonea sia dall’Amministrazione Penitenziaria sia dall’Usl 1 Dolomiti. Con le manifestazioni di protesta che andremo a mettere in campo cercheremo di sensibilizzare l’amministrazione penitenziaria a prendere provvedimenti, onde evitare altri episodi simili», conclude l’esponente della Cisl Fns, Robert Da Re. —

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