Di Battista: «Il M5S andrà al governo»
Il deputato in città per lanciare la ricandidatura di D’Incà, attacca gli avversari e definisce Berlusconi «una mummia»
BELLUNO. «Vogliamo la nostra occasione, vogliamo l’incarico a Di Maio». Alessandro Di Battista inaugura la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle da Belluno e lancia la ricandidatura di Federico D’Incà in Parlamento. Di Battista ha fatto tappa in città ieri pomeriggio al rientro dalle vacanze (in Trentino), per un incontro con militanti e simpatizzanti del M5S.
«Ogni giorno Berlusconi critica la legge Fornero, ma è lui che l’ha votata insieme alla Meloni e al Pd. Berlusconi parla di povertà e di reddito di dignità, ma questa gente ha governato per un sacco di anni», ricorda Di Battista, «e se gli italiani sono diventati più poveri è colpa loro». Di Battista ha scelto di non ricandidarsi, ma: «Mi impegnerò da attivista in tutte le piazze d’Italia perché per me l’unica speranza è il Movimento 5 Stelle».
Nessun dubbio anche sulle regole per la candidatura: «Se vuoi fare quello che vuoi, fare della politica una professione, avere guai con la giustizia e uscirne indenne, allora puoi candidarti con Pd e Fi. Da noi non funziona così». Per Di Battista, in caso di vittoria del M5S il presidente della Repubblica deve dare l’incarico a Luigi Di Maio, senza indugiare «sugli inciuci tra Pd e Fi che hanno costruito apposta per creare confusione una legge elettorale vergognosa, perché è nelle acque torbide che si pesca meglio di frodo. Li conosco, so che vogliono continuare a stare al potere. Tutti, da Sel alla Lega, che dice tanto Roma ladrona e poi è piena di scandali come gli altri e resta alleata di Berlusconi che è una mummia politica».
Rapido il passaggio sul programma: abolizione della legge Fornero e della Buona scuola, fondi statali solo alle scuole pubbliche, creazione di una banca pubblica di investimento a servizio delle imprese e reddito di cittadinanza «che serve a far ripartire l’economia».
Per il deputato uscente del M5S la richiesta di autonomia del Veneto e della Provincia di Belluno: «Dev’essere un’assunzione di responsabilità. Noi siamo da sempre favorevoli al decentramento, l’autonomia è un valore molto sentito, anche se va applicata per il bene dei territori, evitando che diventi un privilegio a beneficio della casta, cosa che è successa anche in Trentino Alto Adige. Il governo 5 Stelle tratterà con la Regione Veneto per portare a conclusione gli accordi, fermo restando che l’Italia è un Paese unito ed è dovere di tutti dare una mano a chi se la passa peggio».
Di Battista vede a Belluno: «Gli stessi problemi del resto d’Italia, che in questo momento soffre soprattutto per la difficoltà di accesso al credito e per lo spopolamento. Il problema demografico c’è anche nelle regioni più ricche, perché avere figli è costosissimo, ma un Paese che non fa figli è morto». Di Battista cita più volte il disastro delle banche e i suicidi degli imprenditori falliti: «In questo, Veneto e Campania sono uguali e il voto di scambio c’è ovunque, cambiano solo le tariffe».
Sul «degrado morale ed etico del Veneto», torna anche il deputato bellunese uscente Federico D’Incà: «Le nostre liste ospiteranno gente onesta, preparata e che non ha nulla a che fare con gli emblemi della corruzione, da Galan al Mose. Abbiamo voluto aprire il movimento a gente capace e competente», dice D’Incà, confermando di essersi ricandidato. «Domani (oggi, ndr) scadono i termini per presentare le candidature on line per il proporzionale, poi i militanti sceglieranno attraverso le parlamentarie. Per l’uninominale ci sarà una seconda fase di votazioni nei giorni successivi».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video