Di occhiali si può vivere ancora
La storia di tre aziende che hanno resistito alla crisi del distretto

Lo staff dell’Ottica Alex
CADORE.
Siamo ormai lontani dal boom, quando (fine anni '80) in Cadore il 75% delle persone occupate lavorava nell'occhialeria. Un "eldorado" che ha lasciato più di una cicatrice, quando la concorrenza dei paesi dell'est Europa, prima, e della Cina poi ha imposto la chiusura ai molti terzisti che avevano contribuito a fare grandi i campioni dell'occhiale. Ma cosa è rimasto in Cadore di quella stagione? Non tutto è andato perduto. Tanti piccoli operatori, ovviamente, hanno chiuso; ma c'è anche chi invece ha avuto la forza e l'abilità di reinventarsi all'interno dello stesso settore. Chi unendo al negozio altri servizi; chi dedicandosi soprattutto alle vendita, con un ampio mercato internazionale; chi diventando, da terzista, imprenditore in proprio, ricercando uno sbocco anche all'estero. Ecco tre esempi che dimostrano come dell'occhiale in Cadore si vive ancora.
Il Cadore rappresenta ancora oggi la mecca del risparmio per chi vuole acquistare un paio di occhiali? «In effetti il risparmio oggi è relativo, ma un viaggio in montagna è ancora giustificato se si punta alla qualità e alla professionalità», spiega Gian Andrea Ianese, titolare di Alex Ottica di Gera, a San Nicolò Comelico, «con mia moglie Patrizia, mio fratello Federico ed i collaboratori Carla, Gianfranco, Paola e Sabrina da tempo abbiamo puntato sulla competenza e sull'eccellenza dei prodotti. Su prenotazione, offriamo la possibilità di un esame optometrico completo, cui seguono la scelta dell'occhiale e soprattutto del tipo di lente più adatta alle necessità individuali oppure, sempre su richiesta, una "consulenza d'immagine" individuale (ovvero uno studio ergonomico che prende in considerazione i lineamenti del viso, il colore della pelle, il taglio del sopracciglio, il colore dell'occhio) per un occhiale su misura». Ianese ha rilevato dal padre un'attività che risaliva al 1972; era focalizzata sulla produzione di occhiali da vista in plastica ed è arrivata ad avere fino a 14 addetti negli anni '80. Dal 1989 è stato aperto il negozio, con vendita abbinata di prodotti di terzi. Prima che la crisi si facesse sentire, ha deciso di concentrarsi solo sulla vendita al dettaglio di occhiali da vista e da sole, e di proporre nel suo negozio anche altri prodotti, come macchine fotografiche analogiche e digitali, accessori, treppiedi, binocoli, telemetri, telescopi, apparecchiature per l'osservazione della natura (birdwatching), digiscoping (tecnica fotografica che associa una fotocamera digitale ad un telescopio da osservazione, tramite appositi adattatori, ndr) e altro, con la partnership dei maggiori produttori come Carl Zeiss, Mikli, Silhouette, Safilo, Luxottica, Leica, Swarowski, Olympus ed altri. E' anche centro ottico selezionato Green Vision e nel 2010 ha raggiunto un fatturato di 500.000 euro, con una crescita del 10% sull'anno precedente. «Diversifichiamo, certo; anche se i prodotti fotografici non hanno in queste nostre zone un grandissimo mercato. Proporre qualità», sottolinea Ianese, che fa formazione specialistica agli ottici ed è grande appassionato di nuove tecnologie, «è difficile e faticoso, ma ci regala grandi soddisfazioni professionali. Utilizziamo ogni mezzo ed occasione per farlo: eventi, manifestazioni sportive, meeting, social media e tutto ciò che ci permette di presentare le nostre idee». A Campolongo di Santo Stefano è attiva invece la Master's. Partita come terzista negli anni '80, quando forniva componenti per occhiali in plastica, ed anche in cellometallo (un misto di metallo e plastica), ha anticipato la crisi con una scelta che si è poi dimostrata vincente. Dalla metà degli anni '90 ha iniziato, infatti, a frequentare le fiere dei paesi del Nord con un proprio campionario, alla ricerca di propri clienti. Una piccola azienda familiare fondata da Errico Pomarè, con una dozzina di addetti, operativa a livello europeo, che oggi non deve più dipendere dal volere dei grandi produttori, ma è artefice del proprio destino. Dimostrando che creatività, flessibilità ed affidabilità sono requisiti con i quali si può ancora competere ad alti livelli. Qualche chilometro più in là, a Calalzo, ha sede la Demenego, un'azienda che ha una lunga storia: già negli anni '60 faceva lenti minerali, aveva clienti importanti come Galileo ed una distribuzione diretta agli ottici. Negli anni '80 si è sempre più specializzata nella commercializzazione del prodotto. Ed oggi vende in 82 nazioni. «Abbiamo vissuto la stagione del boom dell'occhiale e ci occupavamo di tutto: produzione, colorazione, galvanica, vendita. Alla fine degli anni '90», spiega il general manager Carmelo Marchese, «avevamo 160 addetti con stabilimenti a Calalzo, Lozzo, Forni di Sotto, Meano di Santa Giustina, Trichiana. I terzisti non bastavano mai, sembrava la corsa all'oro, tutti nei sottoscala erano impegnati a lavorare per l'occhiale; e noi siamo arrivati a fatturare anche 33 miliardi di lire in un anno. Ma, alla fine degli anni '90, abbiamo cominciato a selezionare maggiormente la clientela, a "ripulire" il fatturato, rivolgendoci soprattutto all'estero, che oggi assorbe il 95% del nostro giro d'affari: si va dal Cile all'Australia, dal Sudafrica alla Russia. Tanti paesi anche per ammortizzare i rischi, con oltre 400 clienti e 9 linee di produzione, di cui 4 con marchi in licenza mondiale (fra cui Caractere e Coveri) e per ciascuna linea 24 pezzi da vista e da sole». La vista occupa ormai il 75% della vendita, anche perché gli occhiali da sole, vero prodotto di moda, hanno vita breve: si bruciano in tre mesi. Demenego occupa 65 addetti fra la sede di Calalzo ed i negozi di Padova, Desenzano, Portogruaro, Vandoies (BZ), Innsbruck e Sacile, che proprio nei giorni scorsi è stato ampliato. Nel 2010 ha fatturato 13,5 milioni di euro, in crescita dell'11% sul 2009 e nei primi cinque mesi del 2011 ha fatto segnare un +15% sull'analogo periodo del 2010. «Un andamento positivo, ma non va dimenticato mai che il mercato è volatile e che si naviga a vista. Noi puntiamo molto sulla flessibilità, su un magazzino che risponde in tempo reale alle richieste. In Italia, per i nostri negozi, abbiamo molte convenzioni con associazioni e gruppi ricreativi aziendali, ed ogni giorno ospitiamo interi pullman che vengono dalle città più diverse e che da noi trovano anzitutto un'accoglienza familiare, ad iniziare dalla colazione. Sono proprio questi visitatori, anche quelli che poi non acquistano gli occhiali, che ci fanno la migliore reclame quando tornano a casa. Poi ovviamente investiamo anche in pubblicità, stampa, radio e tv e nelle due fiere principali, il Mido a Milano e il Silmo a Parigi». Demenego propone anche gli occhiali della SuperBike, avendo acquisito la licenza di questa categoria di motociclismo, che raccoglie numerosi appassionati e presenta al via due campioni come Max Biaggi e Marco Melandri. «Per anni abbiamo avuto la licenza Dunlop, ora quella SuperBike: lo sport è sempre un traino importante». Per Demenego l'obiettivo principale resta il retail ed entro fine anno è prevista l'apertura di un negozio a Verona. «Per noi», conclude Marchese, «al primo posto c'è il servizio, al secondo la qualità e solo al terzo il prezzo».
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