Diabete in piazza, tutti in fila a farsi lo screening

BELLUNO. Oltre 120 persone hanno preso letteralmente d’assalto ieri mattina il gazebo istituito in piazza dei Martiri dal Lions Club provinciale presieduto dal medico Maria Luciana Zollino, per farsi...

BELLUNO. Oltre 120 persone hanno preso letteralmente d’assalto ieri mattina il gazebo istituito in piazza dei Martiri dal Lions Club provinciale presieduto dal medico Maria Luciana Zollino, per farsi misurare glicemia, colesterolo, pressione sanguigna e circonferenza addominale nella giornata del “Diabete in piazza”.

L’iniziativa, che è stata messa in campo anche a Pieve di Cadore con le stesse modalità, in collaborazione con la Società Medico chirurgica bellunese con la presenza della referente del servizio diabetologico dell’Usl 1, Nadia Aricò, è servita per informare la popolazione sulla necessità di non sottovalutare il diabete mellito e di far conoscere i segnali della comparsa di questa malattia che si sta diffondendo sempre di più fino ad avere i connotati di una vera e propria epidemia.

Sono, infatti, oltre 5 mila i bellunesi residenti nel distretto di Belluno che soffrono di diabete. Di questi, 3.800 sono gestiti dall’ospedale San Martino, 1.200 da quello di Pieve e i restanti da quello di Agordo. Negli ultimi cinque anni, inoltre, le nuove diagnosi, soltanto a Belluno, sono passate da 215 nel 2012 a 225 del 2017, con un incremento del 5%. E il 90% di questi pazienti è affetto da diabete mellito di tipo 2, cioè che quello che deriva da stili di vita errati, da una dieta ricca di zuccheri, dal poco movimento e anche dal sovrappeso.

«Il problema vero», ha spiegato la presidente del Lions, Zollino, «sono le persone che non sanno di avere il diabete. Infatti, si tratta di una malattia silente. In questa giornata, tramite un questionario e la compilazione di una scheda, a quelli che si sono sottoposti agli screening noi siamo stati in grado di dire quale è la percentuale di probabilità che hanno che si manifesti la malattia in base gli stili di vita seguiti. Ricordiamo che quando la glicemia raggiunge o supera il valore di 200 mg/dl, quella persona è diabetica». Insomma, la soglia di sbarramento deve essere pari o inferiore a 100 mg/dl a digiuno.

Zollino, che è medico di medicina generale, sottolinea i rischi correlati a questa malattia. «Si tratta di conseguenze molto pericolose, soprattutto a livello cardiovascolare. Per fortuna, oggi, abbiamo a disposizione per alcune tipologie di pazienti alcuni farmaci innovativi, seppur costosi, che vengono somministrati anche nella nostra azienda sanitaria e che possono rendere migliore la vita per queste persone». Per fortuna tra quanti si sono sottoposti allo screening, nessuno ha scoperto di essere diabetico. (p.d.a.)

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