Diciannove anni per la sentenza sulla pupù del cane

A far litigare i due vicini era stato il  cane. Correva l’anno 1997, era il 20 luglio. Diciannove anni dopo, venerdì pomeriggio la sentenza a Venezia
Bollis Interpress Venezia, 25.03.2008.- Palazzo Corner Contarini dei Cavalli..- ed alla sx Palazzo Grimani sede della Corte d'Appello
Bollis Interpress Venezia, 25.03.2008.- Palazzo Corner Contarini dei Cavalli..- ed alla sx Palazzo Grimani sede della Corte d'Appello

BELLUNO. A far litigare i due vicini era stata la pupù del cane. Correva l’anno 1997, era il 20 luglio. Diciannove anni dopo, venerdì pomeriggio i giudici della Corte d’Appello di Venezia hanno riformato la sentenza di primo grado con cui Mario Gaspari, storico docente di liceo oltre campione di atletica nella categoria Master, era stato condannato per lesioni a 500 euro di multa, al pagamento delle spese di giudizio pari a quasi 6.000 euro e ad una provvisionale da pagare alla parte civile di 516 euro. I giudici di secondo grado, con la sentenza pronunciata venerdì, hanno deciso per l’assoluzione di Gaspari perché il fatto non sussiste.

Il docente era stato denunciato nel 1997 dalla sua vicina, Edda Melnitzki, che aveva sostenuto di essere stata strattonata per un braccio da Mario Gaspari. Il motivo dell’alterco? Il fatto che Melnitzki avrebbe portato con costanza il proprio cane a fare i suoi bisogni nei pressi della casa del docente, in via Feltre a Belluno. Tra i due, in quella giornata di luglio di 19 anni fa, i toni si sarebbero alzati fino allo strattonamento che aveva causato alla donna una contusione al braccio giudicata guaribile in cinque giorni. Oltre a ciò, le avrebbe causato anche una cardiopatia ischemica.

«Il professor Gaspari, che ha sempre negato che il fatto sia avvenuto, ha voluto caparbiamente affermare la sua innocenza», spiega l’avvocato Erminio Mazzucco del Foro di Belluno che è stato incaricato della difesa del docente dopo la morte dell’avvocato Giorgio Morales, avvenuta nell’ottobre del 2015. La Corte d’Appello ha accolto la tesi difensiva del legale Mazzucco, sviluppata sulla base delle motivazioni già formulate dal suo predecessore Morales, e ha deciso lo stravolgimento della sentenza di primo grado.

Impressionano, e non può essere diversamente, i tempi di questo processo. Parlare di “giustizia lumaca” appare quasi riduttivo. L’avvocato Mazzucco li definisce «tempi patologici». I fatti risalgono al luglio del 1997. La sentenza di primo grado pronunciata dal tribunale di Belluno è datata aprile del 2003. Dinnanzi alla condanna, il legale del docente aveva presentato appello. Da allora sono passati altri 13 anni, fino a venerdì, quando i giudici veneziani della Corte d’Appello si sono definitivamente pronunciati.

 

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