Dieci cibi da non perdere a Belluno e dintorni

Una raccolta dei “must” culinari del Bellunese, dal pastin ai formaggi senza dimenticare i gelati. Aspettiamo i vostri suggerimenti, utilizzate lo spazio commenti qui sotto

BELLUNO. Un territorio variegato dal punto di vista geografico e anche gastronomico. Dai casunziei ampezzani al fagiolo di Lamon, il Bellunese vanta numerosi piatti tipici e “locali del cuore” ai quali bellunesi, e non, sono affezionati. Ne abbiamo selezionati alcuni per voi, usate lo spazio dei commenti qui sotto per dire la vostra e segnalarcene altri

Il pastin

pastin

Non chiamatelo salsiccia, non chiamatelo salame. Il pastin è tutt’altro. Ad un impasto di carne tritata di maiale e manzo si aggiunge un condimento di sale e spezie che solitamente viene cotto alla griglia. Si adatta ad ogni momento conviviale, dal ristorante (dove viene accompagnato alla polenta), alla sagra dove viene consumato come condimento per un panino. Ottimo quello cucinato secondo la tradizione zoldana de L’Insonnia, un ambiente informale che vanta una polenta tra le migliori in circolazione. Mentre per le sagre c’è solo l’imbarazzo della scelta.

 

Il formaggio schiz

schiz

E non solo quello. I formaggi bellunesi sono così famosi da vantare un percorso ad hoc, la Strada dei formaggi bellunesi. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le stagionature, dal rinomato Piave al formaggio di malga, fino ai prodotti pluripremiati de La speloncia. Lo schiz fa storia a sé. Si consuma cotto a fuoco vivace come secondo oppure si può impiegare per cucinare un primo. Anche in questo caso le varianti sono molte: si può gustare al ristorante Al Borgo a Belluno o Alla Stanga a Mas di Sedico. Per chi decide di far da sé il must è il bar bianco di Busche.

Il consiglio dei lettori: oltre allo schiz meritano una menzione anche il Fodom di Livinallongo, il Padola del Comelico superiore, le ricotte di malga (nella stagione estiva) e i prodotti biologici dell'Altopiano del Cansiglio.

 

Le giuseppine

giuseppine

Difficile, se non impossibile, trovarle fuori dai confini comunali. Le giuseppine, una frittella ripiena di crema che si trova solo a Belluno e solo nel periodo di Carnevale. Il caffè Manin e la Pasticceria Bellunese si contendono ogni anno i palati dei golosi. Per chi non abita a Belluno, un valido motivo per visitare la città.

I suggerimenti dei lettori: da non perdere le giuseppine di Casol e quelle del panificio Deola

 

I fagioli di Lamon

fagioli

La loro fama li precede. Prodotto con un rigido disciplinare nella zona dell’altopiano di Lamon e Sovramonte, ha reso il suo territorio famoso tra i gourmet. Dove provarlo, se non alla sagra del fagiolo di Lamon che si tiene ogni anno nell’omonimo comune? Anche in questo caso bisogna essere pazienti: l’ultima si è conclusa poche settimane fa.

 

L’Alpago e le sue pecore

pecora

Gli ovini sono un’eccellenza in Alpago, la porta d’ingresso del Bellunese per chi supera le curve del Fadalto. Lì si allevano le pecore e gli agnelli dell’Alpago, graditi anche dagli orsi che ogni tanto ne fanno razzia. Si possono gustare alla locanda San Lorenzo a Puos, dove l'agnello è declinato in otto diversi assaggi riuniti in un piatto di degustazione, alla locanda San Martino a Chies, dalla Giuseppina, sempre a Chies o, per chi vuole un pasto firmato dallo chef che ha cucinato al matrimonio di George Clooney, al Dolada di Pieve d’Alpago.

 

La cacciagione

al capriolo

Sapori di montagna nelle “terre alte”, dove si possono gustare i piatti di cacciagione, in primis il capriolo, tra i migliori della provincia. Da sempre un punto di riferimento è Al capriolo di Vodo di Cadore, piace anche Alle Codole di Canale d’Agordo.

 

Casunziei

casunziei

I tortelli di rapa rossa nascono nell’Ampezzano e sono cucinati in molti ristoranti. Gli habitué della regina delle Dolomiti li gustano al Tivoli, altrimenti si posson provare le ricette di Aurelio al passo Giau, della Ninetta a Mezzocanale e i piatti del Lumin a Pecol. Chi li vuole cucinare a casa sappia che il loro contorno ideale è con burro fuso, ricotta affumicata e semi di papavero. (foto Provincia di Belluno)

 

I gelati

gelato

La fama dei gelatieri zoldani valica i confini nazionali e la fiera del gelato di Longarone richiama ogni anno moltissimi appassionati. Da assaggiare, almeno una volta nella vita, il gelato prodotto da Al Soler a Forno di Zoldo. Ma i bene informati suggeriscono anche il Centrale o la gelateria Pelmo a Dont.

 

La birra

pedavena

Non è certamente un prodotto tipico del Belluenese. Ma la birra di Pedavena è un’istituzione. Quella non filtrata prodotta in occasione del centenario viene venduta unicamente nella birreria di Pedavena. Chi punta alla filiera corta sceglie invece la birra Dolomiti, che impiega l’acqua sorgiva delle montagne della zona e l’orzo degli agricoltori locali. Ma la birreria è anche un punto di aggregazione che ospita concerti ed eventi.

 

Le grappe

grappe

Chi ha un indirizzo di riferimento, se lo tiene stretto. Ma quasi ogni locale del Bellunese ha la sua riserva a disposizione dei clienti a fine pasto. Le specialità tipiche del Bellunese sono quelle a base di erbe: oltre all’ormai classica genziana, cercate il carugo e il ginepro.

E poi...

Dai lettori del Corriere delle Alpi qualche suggerimento: da non perdere nel Bellunese la noce feltrina, il pom prussian, il miele e la patata di Cesiomaggiore. Ed ancora i carfogn, un dolce tipico della valle del Biois. Sono dei piccoli crostoli ripieni di un composto ai semi di papavero e grappa oppure con cioccolato o ancora marmellata. Per i vegani (e non solo) si segnala il panino Elisa del Bulldog Pub di Busche.

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