Dieci giorni su dieci le polveri sottili non danno tregua
FELTRE. I livelli di polveri sottili non accennano a diminuire e si cercano soluzioni anti smog. Il Comune invita i cittadini - ma non c'è nessuna ordinanza di divieto – a ridurre l'utilizzo delle stufe, se in casa hanno altri sistemi di riscaldamento, e a evitare l'utilizzo non necessario della macchina per gli spostamenti. Queste le prime mosse contro l'emergenza, decise ieri nel vertice del comitato di coordinamento composto dal Comune, Usl, Arpav, Provincia e nel quale è rappresentata anche la cittadinanza con un componente dei Laboratori di partecipazione. La convocazione dell'osservatorio sulla qualità dell'aria si è resa necessaria in funzione della condizione critica attuale ed entro fine mese l'amministrazione – questo l'obiettivo - modificherà il Piano per la riduzione dell'inquinamento.
Dai dati emersi e dalle indagini consolidate, il riscaldamento domestico è la componente più rilevante, quindi l'amministrazione spinge un processo culturale sulla conoscenza dei processi di combustione, delle tecnologie e i combustibili più adeguati, con la convinzione che le scelte individuali, se cumulate, portano un beneficio significativo. «Abbiamo previsto una serie di iniziative sia operative che di comunicazione», dice l'assessore all'ambiente Valter Bonan. «In questa fase in cui i parametri non rientrano nei limiti di legge previsti, invitiamo i cittadini, nell'ottica della collaborazione reciproca con le istituzioni, a ridurre l'utilizzo degli impianti con un rendimento energetico inefficienti e in particolare delle stufe con i caminetti aperti, se nell'edificio sono presenti altri sistemi di riscaldamento ovviamente», sottolinea. «Altrettanto importante l'attenzione a cosa si va a bruciare: solo legna, possibilmente stagionata e secca (non umida), evitando carta, cartoni, materiali trattati, legni verniciati».
L'intenzione è anche di organizzare occasioni di incontro con la popolazione e di attivare insieme agli operatori del settore uno sportello per impostare le procedure per la rottamazione degli impianti obsoleti, in funzione del conto energia per accompagnare la riflessione dei cittadini che intendono investire nell'efficientamento energetico. In questo inizio 2016, nemmeno la neve prima e la pioggia poi sono riuscite ad abbassare le concentrazioni di Pm10 che hanno infilato dieci sforamenti uno dopo l'altro nei primi dieci giorni dell'anno (fanno undici di fila contando anche il 31 dicembre). I dati forniti dalla centralina Arpav in via Colombo sono preoccupanti, sempre oltre il limite di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, con un picco di 78 e il valore più basso di 55. La serie nera di gennaio inizia con 68 il primo dell'anno, 66 sabato 2, 72 domenica per arrivare ai 78 di lunedì 4, seguiti dai 55 di martedì. Da lì ricomincia un'escalation a 59 microgrammi per metro cubo giovedì 7, 65 venerdì e 66 sabato. Settimana conclusa poi con il dato di 61 registrato domenica.
Non c'è un attimo di respiro per il polmone feltrino, in un altro inverno nero per l'inquinamento. Le condizioni atmosferiche di inizio anno, che hanno consentito un generale miglioramento della qualità dell'aria nel Veneto, non hanno determinato il medesimo effetto nel Feltrino, dove la concentrazione media della Pm10 è salita a 61 microgrammi, bollata come mediocre dall'Arpav con il pallino giallo. Per dare l'idea, la media complessiva del 2015 si è attestata sui 22 microgrammi, all'interno del limite di legge di 40.
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