Dietrofont sullo Statuto no agli esterni in giunta

BELLUNO. Dietrofront. Cancellata la modifica dello Statuto dell’Unione montana bellunese, in consiglio potranno entrare solo consiglieri comunali in carica a Belluno e Ponte nelle Alpi e non persone...
BELLUNO. Dietrofront. Cancellata la modifica dello Statuto dell’Unione montana bellunese, in consiglio potranno entrare solo consiglieri comunali in carica a Belluno e Ponte nelle Alpi e non persone esterne. Lo ha deciso il consiglio della stessa Um il 28 dicembre: all’unanimità (presenti il presidente Orlando Dal Farra, Marta Viel, Paolo Vendramini, Jacopo Massaro e Roberto De Moliner) è stato votato di revocare la delibera di consiglio dell’8 novembre 2017, con la quale diventava effettiva la modifica dello Statuto approvata il 19 ottobre. Ovvero la possibilità di scegliere come assessori anche esterni, cioè persone che non fanno parte dei consigli comunali di Belluno e Ponte.


Una decisione, quest’ultima, che aveva scatenato le minoranze consiliari di Palazzo Rosso, perché era stata decisa da un consiglio «scaduto», aveva evidenziato Raffaele Addamiano. Il consiglio comunale di Belluno, infatti, è cambiato, e Orlando Dal Farra e Roberto De Moliner non ne fanno più parte. Anche se lo Statuto dell’Um prevede che il consiglio rimanga in carica fino a quando non vengono nominati i sostituti, le minoranze di Belluno avevano sollevato una questione di opportunità: perché modificare lo Statuto prima di rinnovare il consiglio?


Alla fine tutta l’opposizione aveva deciso di non nominare il proprio rappresentante nel consiglio dell’Unione. Il presidente del consiglio comunale Francesco Rasera Berna si era assunto l’impegno di lavorare affinché lo Statuto tornasse alla sua versione originaria, perché in effetti qualche criticità c’era, e alla fine l’Um è tornata sui suoi passi. Ma non senza difendersi.


Il presidente Orlando Dal Farra (si legge nella delibera del 28 dicembre) ha spiegato che la modifica allo Statuto era il frutto di un ragionamento politico teso a dare maggiore operatività all’ente, che la possibilità di nominare persone esterne sarebbe passata per la conferenza dei sindaci e che anche altre Unioni montane hanno già intrapreso questa strada. «Un ragionamento politico», ha evidenziato Dal Farra, «che non è stato capito». Anche secondo De Moliner nominare persone esterne avrebbe dato maggiore operatività e slancio all’ente, e la vicenda «ha assunto solo una connotazione di carattere politico». Ha parlato di «polemica politica» anche Vendramini, aggiungendo che «è stata alimentata da chi non conosce l’andamento e la vita dell’Unione montana». Il segretario Stefano Triches invece ha spiegato che esiste una proposta di ridisegno degli organi delle Um, che lascerebbe libertà agli Statuti degli enti di determinare la composizione delle giunte.


Alla fine, comunque, la modifica statutaria è stata revocata. Potranno far parte del consiglio dell’Um solo consiglieri comunali in carica a Belluno e Ponte nelle Alpi. La maggioranza del capoluogo ha già eletto Albano Reolon, si attende che, ora, anche le minoranze facciano la loro proposta.
(a.f.)


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