«Diffamato e minacciato dai leoni da tastiera»
Diffamazione su Facebook. Querelato un uomo che sul profilo personale ha preso di mira Renato Carpene, condividendo un articolo di giornale. L’odontotecnico di Trichiana ha letto parole pesanti nei suoi confronti per la vicenda della morte di Maicol Zanella, la 22enne di Lentiai trovata senza vita nella propria abitazione, il 26 gennaio di due anni fa. C’è anche una minaccia del tipo «bisognerebbe dargliene tante» e con questa l’indagato ha peggiorato la situazione, aggiungendo un reato.
I difensori di fiducia di Carpene, Mauro Gasperin e Monica Barzon hanno presentato una querela, la Procura della Repubblica ha indagato e ci sarà un processo per le ipotesi di reato di diffamazione aggravata e minaccia.
Ma c’è anche un’altra querela e questa a carico di un settimanale nazionale che ha intervistato i genitori della ragazza e, tra le righe, si capirebbe che il decesso è collegato agli atti persecutori, dei quali è imputato Carpene come suo datore di lavoro. In questo secondo caso non c’è ancora una richiesta di processo o di archiviazione. La giovane donna è morta di infarto per una malformazione congenita al cuore.
Intanto, giovedì prossimo udienza di smistamento sia per Renato Carpene che per il trevigiano Claudio Pietrobon. I due sono accusati in concorso di minacce aggravate, porto illegale di arma e danneggiamento aggravato in concorso e Carpene solo di stalking. La vicenda più importante è quella degli spari su un’auto parcheggiata nella frazione zumellese di Villa di Villa. Colpi calibro 7.65 esplosi nella notte del 29 dicembre contro il suv Chevrolet di colore grigio di proprietà di R.T., il gestore di una pompa di benzina insieme alla compagna S.V., nella quale Zanella aveva lavorato, prima di trasferirsi a Trichiana da Carpene.
Secondo la Procura, il mandante è quest’ultimo, mentre Pietrobon è l’esecutore materiale, anche in virtù dei precedenti penali. Quanto al movente, è stato individuato nella gelosia da parte dell’ultimo datore di lavoro della ragazza nei confronti del precedente. Carpene e Pietrobon sono stati rinviati a giudizio e il processo è appena all’inizio. Le difese contano di smontare il castello accusatorio della Procura, da parte sua Carpene si è sempre proclamato innocente. Oltre a questo, ha presentato le due querele, che lo vedono come parte offesa. —
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