Digitale terrestre, centinaia di richieste di aiuto
Chiamate da tutti i 43 comuni coinvolti, gran lavoro per i volontari e i tecnici

Il punto informativo allestito nei giorni scorsi in piazza Martiri
BELLUNO. L'ora x è scattata e con essa tutta una serie di problematiche, interrogativi, difficoltà. A dimostrarlo le centinaia di chiamate che si sono registrate a ridosso del famigerato switch-off. Lo spegnimento ha interessato il Feltrino - a eccezione di Quero, Alano e Vas - la Valbelluna e parte dell'Agordino. E' in questo comprensorio che la situazione sembra la più caotica. Intanto, prosegue la ressa nei centri commerciali e nei negozi. Tanti bellunesi si sono presi in ritardo. Le emittenti, dal canto loro, si sono posizionate. Resta qualche problema per la 7. "Operativo" il pacchetto di Telebelluno. Non è stata una passeggiata né lo sarà nei prossimi giorni, quando è atteso il boom di chiamate. Molti telespettatori stanno infatti aspettando che la situazione si "normalizzi". Ogni sintonizzazione del decoder, per il momento, non può intendersi definitiva. Anzi. Nonostante il maltempo, antennisti e operatori hanno lavorato senza particolari intoppi, certo in condizioni non facili. In molti casi si sono dovuti servire di motoslitte e mezzi pesanti. Il passaggio alla nuova tecnologia è iniziato ufficialmente alle 9 del mattino. Da lì la confusione nella ricezione si è protratta fino al primo pomeriggio, quando le reti principali si sono "adagiate" sul telecomando. Già, ma che fatica. Aiuto, vedo nero! Alle sei di ieri sera i volontari formati dal Digital Tech Concept - e operativi in venti comuni su 43 - avevano ricevuto complessivamente cinquecento telefonate. «Siamo andati oltre le previsioni», afferma Stefano Balbinot dal Centro consorzi di Sedico dove ieri sono state dirottate decine di telefonate. «Ma il picco», spiega Balbinot, «è atteso per le prossime ore. Molti stanno aspettando che le frequenze si stabilizzino per provare a fare la sintonizzazione definitiva». La task-force. I volontari formati a fine novembre dal Digital Tech Concept sono già operativi. «Nessuna scena di panico», assicura da Limana Marina Bogatto, referente dei dieci volontari formati dal consorzio degli antennisti. «Tutti quelli che chiamavano, erano provvisti di decoder». Stesso copione a Sedico (15 contatti) e a Pedavena, dove però il vero banco di prova sarà oggi. A ribadirlo anche l'assessore Nicola Castellaz: «Penso che il maltempo non abbia aiutato e molti stiano aspettando che passi la fase critica». Assessore "digitale". In molti casi, in prima fila, ci sono gli amministratori comunali. Come a Pieve d'Alpago dove l'assessore Dino Caviola ha fatto gli straordinari, rientrando in municipio solo verso sera per gli impegni di giunta. E alcune telefonate sono arrivate - pure dai comuni limistrofi - in municipio a Seren. Ad Arsiè, resta da sciogliere il nodo di Fastro e San Vito che dovrebbero ricevere il segnale dal vicentino Enego. Sull'altopiano di Lamon la situazione è stata monitorata dagli uffici comunali, ma a portare il suo aiuto - del tutto gratuito - è stato anche il leader secessionista Renzo Poletti, forte della sua esperienza di tecnico. A Lamon come altrove resta il problema delle frazioni più isolate, dove - sembra ormai scontato - occorrerà dotarsi di parabola. Nessun psicodramma però. Da queste parti non è mai arrivato nemmeno il segnale analogico.
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