Digitale terrestre, emergenza in Agordino e Alpago

Le richieste di aiuto sono ormai migliaia, molte le antenne che vanno sostituite
Antenne sul Col Toront e al rifugio Brigata
Antenne sul Col Toront e al rifugio Brigata
BELLUNO. La speranza è che l'Immacolata porti consiglio, ma forse è meglio non alimentare illusioni. La digitalizzazione sta diventando una piccola grande emergenza provinciale. Lo dimostrano le migliaia di chiamate che stanno arrivando a negozi, antennisti, volontari e uffici comunali. Nel frattempo, si sta delineando la mappa delle aree in maggiore difficoltà. Succede nell'Agordino ma anche in parte dell'Alpago. A Lamon c'è chi è caduto dal pero, chiedendo aiuto al Comune. Le emittenti, in alcuni casi, vanno e vengono. Il consiglio è sintonizzare, sintonizzare, sintonizzare. Alla fine, questo il principio, qualcosa dovrebbe saltare fuori. Certo, i telefoni degli operatori non hanno mai smesso di squillare. Turni massacranti, interrogativi ansiogeni, vere e proprie scene di panico. «O dio, senza televisione mi sento male», ha detto una signora con tono melodrammatico a un antennista di Belluno che, verosimilmente, ne aveva già fin sopra i capelli. Fornire una prima mappa del digitale è impresa abbastanza ostica, anche perchè alcune reti non hanno completato il passaggio. La7, per esempio, si vede in parte di Gosaldo, ma non a Belluno città. A Sedico Antenna3 ha avuto problemi di "conflitto" con un'altra tivù locale. Emblematico il caso di un miniappartamento del capoluogo dotato di tre apparecchi televisivi: su ognuno Telebelluno aveva un canale diverso, 10, 41 e 65. Meglio giocarseli al lotto. Emergenza Agordino. Le operazioni di spegnimento sono proseguite anche ieri in tutto l'Agordino dove c'è da segnalare il diverso livello di copertura della parte alta rispetto alla Conca. Nella zona Fodom e di Falcade-Canale Rai e Mediaset hanno portato i pacchetti base. Quasi assenti le tivù locali, fatta eccezione per Telebelluno. A dire che la situazione è in continua evoluzione è Elso Alchini, antennista a Cencenighe: «Le richieste riguardano soprattutto la sintonizzazione», dice, «ma ci sono anche problemi di canalizzazione». In pratica, alcune antenne sono male orientate. Prematuro fare una lista delle borgate che dovranno munirsi di parabola. Il decoder?!? Qualcuno a Lamon, ieri, è caduto letteralmente dalle nuvole. «Alcuni erano senza decoder», riferisce dal consorzio degli antennisti, il Digital Tech Concept, Stefano Balbinot. Sull'altopiano del fagiolo, le telefonate in comune sono state circa un centinaio. «Molto spesso i disagi sono solo dovuti all'impianto», spiega Bruno Da Rugna, antennista proprio a Lamon. «Per il resto, sono tutte richieste di sintonizzazione». Occorrerà la parabola, forse, in parte della frazione di Oltra dove il digitale sembra non rispondere. Bene, la piana di Sorriva, baciata dalle gioie del Col Perer. E il copione si ripete anche in altre zone del Feltrino, da Cesio ad Arsiè. Immacolata. Il picco di richieste di aiuto è atteso per domani. Oggi gli uffici comunali - che nella maggior parte dei casi gestiscono i volontari - saranno chiusi. «Ma i nostri volontari», spiega Balbinot, «continueranno a lavorare». L'allarme truffe resta elevato in tutta la provincia. Non mancano segnalazioni sospese tra leggenda metropolitana e realtà: alcuni uomini, per esempio, si sarebbero spacciati per tecnici Mediaset. L'invito è quello di non fidarsi.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi