Digitale terrestre: switch off, il Basso Feltrino è pronto

Addio all'analogico a Quero, Alano e Vas. Lezioni finite per i volontari
BELLUNO. La rivoluzione digitale parte oggi dal Basso Feltrino. Il famigerato switch-off interesserà i tre comuni di Alano, Quero e Vas, mentre Feltrino e Valbelluna dovranno attendere il 6 dicembre. Ci sono poi il Cadore (10 dicembre), l'Agordino (dal 3 al 9) e Sappada (14 dicembre). Gli operatori sono pronti alla mobilitazione e la neve di certo non li sta aiutando. Intanto, sono stati formati presso il Centro consorzi di Sedico i cento volontari che avevano dato la loro disponibilità ad aiutare disabili e anziani nella fase del passaggio. Interverranno soltanto su richiesta e in maniera del tutto gratuita, come sottolineano dal consorzio Digital Tech Concept, i promotori dell'iniziativa che ieri mattina a Venezia si sono incontrati con l'assessore regionale Elena Donazzan. Restano alcune incertezze e diversi dubbi verso la nuova tecnologia di trasmissione: cosa succederà nelle zone di montagna più periferiche? Servirà o meno l'antenna parabolica? E le emittenti radiotelevisive? I tecnici assicurano che i pacchetti base saranno visibili ovunque. Altra storia, quelli a pagamenti e delle tivù locali, forse le più colpite ad eccezione di Telebellunodolomiti, visibile da Sappada ad Alano. Ci siamo. Dopo mesi di interrogativi, veri o presunti allarmismi, informazione e contro-informazione, è arrivato il momento decisivo. Già, perché il primo switch-off avverrà oggi nel basso Feltrino. Quero, Alano e Vas seguiranno così le sorti dei vicini dell'Alto Trevigiano: una sorta di "cavia" per tutti gli altri comuni del Bellunese. Non è una novità che proprio la zona di congiuntura tra le due province sia sempre stata una delle più problematiche per quanto riguarda la ricezione dei segnali televisivi. Lo sanno bene a Santa Maria, Carpen, Marziai, Scalon, ma anche nella valle di Schievenin. Partendo dalle basi, lo switch-off è lo spegnimento del caro vecchio segnale analogico, quello che ha contraddistinto la televisione di sempre. «La rivoluzione è epocale», commenta Andrea Cecchella, amministratore delegato di Telebellunodolomiti. La specificità televisiva. Belluno è una delle province in Italia con più ripetitori: sono circa una sessantina. A Trento, per esempio, sono poco meno di una venti, anche se a dire il vero sono molto più potenti. Ad ogni modo, il problema logistico non è indifferente. Molti piloni si trovano in zone scoscese, isolate e, da alcuni giorni, coperte da spesse coltri di neve. Non per questo si prevedono slittamenti nello switch-off: «Ormai siamo pronti», spiega un operatore. «Male che vada useremo la motoslitta». In alcuni casi, per cambiare materialmente i dispositivi, sarà utilizzato l'elicottero. Insomma, per operatori, tecnici, antennisti non sarà affatto una passeggiata di salute. Volontari pronti. Per consentire un passaggio "soft", il consorzio Digital Tech Concept, nato all'interno dell'Unione artigiani, ha formato un centinaio di volontari provenienti da 18 comuni della provincia. Tante, infatti, sono state le persone che nel week-end hanno partecipato alle lezioni tenute dai tecnici del Digital Tech al centro consorzio di Sedico. «C'erano volontari semplici, ma anche tecnici e funzionari comunali», spiega Stefano Balbinot, rappresentante del Consorzio che ha lanciato l'iniziativa. I cento volontari si muoveranno secondo un disciplinare prestabilito. Innanzitutto, non saranno i volontari a recarsi nelle case degli anziani o dei disabili, ma interverranno solo su richiesta dei comuni. I municipi, infatti, fungeranno da "centri di smistamento". A tutti è stato consegnato un foglio con una procedura standard. Prima di inviare al recapito interessato dall'emergenza, il tecnico "intermediario" dovrà porre alcune semplici domande (ad esempio quanti anni ha il televisore, piuttosto che la presenza del cavo scart). Riscontrata la necessità, il tecnico elencherà alla persona in difficoltà i volontari disponibili e fisserà un appuntamento gratuito. Gli stessi volontari sono stati dotati dal Digital Tech con cinquecento cavi scart, spesso assenti nelle confezioni acquistate nei negozi della grande distribuzione. I volontari hanno seguito lezioni pratiche di installazione, ma soprattutto di sintonizzazione, vero motivo della loro formazione. Tutti saranno facilmente identificabili.

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