Dilapida il patrimonio famigliare, arrestato

Un imprenditore agricolo trevigiano con azienda nel Bellunese è agli arresti domiciliari

BELLUNO

L’ex moglie l’ha fatto arrestare perché ha dilapidato l’ingente patrimonio familiare violando così gli obblighi di assistenza.

Un imprenditore agricolo di 49 anni residente a Conegliano è finito agli arresti domiciliari per sei mesi. Non finirà dietro le sbarre, ma certamente si tratta di un provvedimento che ha pochi precedenti. La giustizia ha avuto la mano pesante con l’uomo, che aveva la fedina penale immacolata e non aveva mai passato dei guai. E’ stato il suo matrimonio fallito a provocargli problemi con la giustizia.

Nei giorni scorsi il commissariato di polizia di Conegliano ha dato esecuzione al provvedimento del tribunale di sorveglianza di Venezia. Quando i coniugi si sono separati nel 2005 l’ex moglie aveva denunciato il marito per averle fatto mancare i mezzi di sussistenza. In particolare l’imprenditore era finito sotto processo perché la donna l’aveva accusato di aver sperperato degli immobili di loro proprietà a Santa Lucia di Piave. Dopo alcuni anni passati felicemente insieme, in cui la coppia aveva abitato anche in zona Borgo Cavour a Treviso, il loro rapporto si era bruscamente interrotto. Come accade sempre più spesso la separazione non è stata indolore e anzi è passata attraverso le aule di tribunale, con la vicenda che si è protratta per anni. L’imprenditore, che è socio in un’azienda agricola che ha sede nel Bellunese, aveva preferito patteggiare la pena che andare incontro ad un dibattimento processuale.

Così su accordo delle parti era stata comminata una pena di sei mesi di reclusione. Il marito non si sarebbe però aspettato che a distanza di tempo sarebbe stato ricercato dalla polizia perché la punizione era diventata esecutiva. Ora avrà così delle restrizioni nella sua libertà personale e l’obbligo di firma giornaliero. Dovrà rispettare il provvedimento anche perché in caso contrario e se non venisse trovato in casa negli orari stabiliti rischia un’ulteriore denuncia per evasione dagli arresti domiciliari. Nei tribunali trevigiani sono sempre più le cause di divorzio che sfociano in procedimenti penali. La scorsa settimana il giudice aveva condannato un marocchino di 34 anni per lo stesso reato. Aveva abbandonato la moglie e la figlia di appena un anno scappando con tutti i soldi del patrimonio familiare.

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