Dimesso il bimbo caduto ai Cadini del Brenton

Il piccolo di 4 anni era scivolato sul sentiero il 6 agosto, ora ritorna a casa

BELLUNO. È stato dimesso dall’ospedale di Padova e ha così già potuto far ritorno a casa il bambino di 4 anni di Zoppola che sabato 6 agosto era scivolato lungo il sentiero dei Cadini del Brenton sulle Dolomiti bellunesi, in fondo alla valle del Mis, davanti agli occhi del papà e di altri amici di famiglia.

Considerando la dinamica dell’incidente e il quadro clinico al momento del ricovero, appare davvero un piccolo miracolo il fatto che il bambino, l’altro giorno, abbia potuto essere dimesso dal nosocomio patavino dove era stato trasferito in prognosi riservata il 7 agosto, proveniente dall’ospedale bellunese di San Martino.

Dopo i primi soccorsi, il piccolo era stato trasportato in elicottero al San Martino in codice rosso. Le sue condizioni erano subito apparse gravissime.

Particolarmente sfortunata la dinamica dell’incidente. Probabilmente il bambino era sfuggito per pochi istanti al controllo degli adulti che erano con lui lungo la passeggiata di ritorno dai Cadini del Brenton verso valle: era caduto per una decina di metri, sbattendo sulle rocce calcaree e finendo in una delle pozze che rappresentano l'attrazione di questo luogo tra i più suggestivi e particolari delle Dolomiti.

A tirarlo fuori dall’acqua, salvandolo, erano stati il papà e altre due persone. Un intervento tempestivo ma che non era bastato a evitare un principio di annegamento, oltre alle varie altre lesioni dovute alla caduta.

Complessa anche l’operazione di recupero, peggiorata dal fatto che quella zona non è coperta dal segnale telefonico e che per chiamare i soccorsi era stato necessario arrivare fino al ristorante in località la Soffia.

Il bimbo, intubato, era stato ricoverato in rianimazione e poche ore dopo il suo arrivo i medici del San Martino avevano concordato con i colleghi di Padova il trasferimento del piccolo paziente nell'ospedale della città del Santo, altamente specializzato nel trattamento dei casi pediatrici.

Era quindi scattato il trasportato con l'ambulanza allestita come centro mobile di rianimazione verso Padova. La situazione clinica del piccolo restava gravissima e la prognosi riservata. Intanto a Zoppola si vivevano ore di angoscia e di preghiere.

Con il passare dei giorni il bambino ha risposto benissimo alle cure e le sue condizioni sono migliorate con straordinaria rapidità, costantemente supportato dalla presenza a Padova dei genitori.

Dieci giorni fa era potuto uscire dalla rianimazione, pur rimanendo ricoverato in pediatria d’urgenza. Infine, l’altro giorno è stato concesso il via libera per le dimissioni.

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