D’Incà fortemente contrario «Quanti miliardi servono?»
LONGARONE. Sorpresa, quando meno, per l’annuncio di Zaia sull’A27. Entusiasti i gelatieri che lavorano in Germania. Contrariati molti altri. Roger De Menech, ad esempio, si limita ad obiettare: «Non dico di no, dico semplicemente che non è all'ordine del giorno del Governo, come ha già anticipato il ministro Delrio».
«Io credo che il progetto della Venezia-Monaco sia vecchio, oramai superato» taglia corto l'on. Federico d'Incà, del M5S. «Credo che se vogliamo portare le nostre merci in Germania occorra puntare sempre di più sulla ferrovia. Il tunnel di base del Brennero oramai in costruzione verrà chiuso nel 2026. Noi abbiamo la possibilità, in un'ora e un quarto di treno di essere a Bolzano». Secondo il parlamentare grillino, insomma, la vera opera che interessa è il treno delle Dolomiti con il collegamento diretto sia per il lato nord che per il lato sud con Primolano - Feltre, quindi con Trento da una parte e Bolzano, dall'altra. «Avremo flussi turistici incredibili e poi anche il collegamento tra i 29 milioni di turisti del Trentino Alto Adige con i 20 milioni che la sola Venezia ha nel corso dell'anno. Questa è la vera opera».
Per D'Incà, se continuiamo ad immaginare la Venezia-Monaco seguiremo ancora l’ennesimo sogno irrealizzabile, una promessa da campagna elettorale che non si trasformerà mai in progetto vero e proprio. «La cosa più pericolosa che si rischia è di puntare su due strade e non portarne a casa nemmeno una». A causa dei costi.
«Solo per il tratto Longarone-Caralte è stato contabilizzato in 1,2 miliardi di euro il project financing immaginato a suo tempo. Quindi quanti miliardi bisognerà investire per sfondare a Nord e poi arrivare a Monaco?». Ma per d'Incà potrebbe accadere di peggio: «Questa è un'opera che rischia di farci perdere il patrimonio Dolomiti-Unesco».
L'eco della proposta lanciata a Longarone è arrivata fino in val di Fiemme, dove risiede Gigi Casanova, uno degli ambientalisti più contrari all'autostrada. «Quanto sosteniamo il presidente Zaia nel suo progetto di treno delle Dolomiti - afferma l'esponente di Cipra e Mountain Wilderness -, in egual misura esprimiamo contrarietà al proseguimento dell'A27. Si dice che sarà costruita in galleria ma non ci sono i miliardi che servono. E, comunque, sarebbe uno spreco». Casanova ricorda che, in ogni caso, a sbarrare la strada al nuovo asfalto è la Convenzione delle Alpi che non permette affatto transiti di questo tipo.
Raffaela Bellot, senatrice del Fare! dice la sua: «L'autostrada? Ben venga, se siamo isolati. Ma Zaia è da 6 anni al vertice della Regione e si accorge solo adesso che non abbiamo sbocco a Nord?». E l'impatto ambientale? «Si può superare - secondo Bellot - discutendono e fondo col territorio». (fdm)
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