D’Incà: «Un errore la mancata perizia»

Frana di Digonera, il parlamentare M5S incontra i residenti e sprona il Comune di Rocca a rivalersi sul progettista

ROCCA PIETORE. «Che errore non aver fatto la perizia geologica: perché il Comune non si rivale sul progettista in modo da chiarire se le colpe sono soltanto naturali e della conformazione della zona franosa o se vi sono delle responsabilità oggettive?». A dirlo è il parlamentare bellunese del Movimento Cinque Stelle, Federico D’Incà, dopo che sabato, assieme ad una delegazione agordina, si è recato a Laste per incontrare le persone del posto. «Persone - dice D’Incà - esasperate dalla situazione che si è venuta a creare in seguito alla frana (scesa a metà giugno determinando la chiusura della provinciale 563 di Salesei, ndr). I cittadini lamentano di dover percorrere la strada per Cernadoi impiegando circa 40 minuti in più per raggiungere il luogo di lavoro e i principali servizi».

«I cittadini - continua il parlamentare M5S - vogliono sapere se l’intervento voluto dall’amministrazione comunale (sulla bretella a monte della provinciale, ndr) fosse davvero necessario, vogliono comprendere la tempistica circa il ripristino della viabilità e il reale motivo per cui non è stata fatta in via preventiva una perizia geologica».

Una questione, quest’ultima, affrontata nell’ultimo consiglio comunale dalla minoranza. Come ammesso dal sindaco la perizia per i lavori alla bretella non è stata fatta. Un grave errore per i pentastellati.

«Nel caso in cui ci fossero stati dei morti - dicono - la responsabilità penale sarebbe ricaduta sul sindaco stesso. De Bernardin si è difeso affermando che la perizia non è stata richiesta dal progettista».

Da qui lo sprone di D’Incà al Comune affinché si rivalga sul progettista stesso: «Questo movimento franoso, che solo fortunatamente non ha provocato morti, potrebbe incidere sulla collettività con un costo vicino al milione di euro, soldi che potevano essere spesi in ben altro modo». Nell’incontro si è discusso s anche dei lavori in corso e di quelli che, secondo la gente, andrebbero fatti. «Per i locali - dice D’Incà - è fondamentale non solo mettere in sicurezza la montagna ma, soprattutto, proteggere la strada con dei paramassi. A loro avviso non c’è una chiara volontà politica di mettere in sicurezza la strada sottostante».

«Il nodo della viabilità in questa zona deve essere sciolto e risolto quanto prima - conclude il parlamentare dopo che il sindaco ha confermato la riapertura della strada entro metà settembre - ciò anche in vista del preoccupante fenomeno dello spopolamento in questi territori».

Gianni Santomaso

Argomenti:franasaleseim5s

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi