D’Inverno a tavola: viaggio nei sapori del Bellunese
BELLUNO. Dal campo alla tavola, reinventando i sapori della tradizione. Cucito sul petto il nastro d'argento della venticinquesima edizione, la rassegna “D'inverno a tavola” riparte con nuovo slancio. È nuovo il logo, D'IT, che oltre ad essere l'acronimo del nome dell'iniziativa è anche sinonimo quella qualità agroalimentare e gastronomica italiana, nell'anno dell'Esposizione universale dedicata al cibo.
È nuova la modalità scelta per promuovere la rassegna, che diventa social con una pagina facebook che da qualche giorno informa i cultori della buona cucina in una sorta di percorso di avvicinamento al primo appuntamento (domani al La Baita di Walter De Cassan a Livinallongo). È legato alla tradizione del territorio, invece, l'ingrediente che farà da filo conduttore di questa edizione: le farine delle valli bellunesi.
«Grano, segale, orzo, farro, mais sono i cereali della nostra montagna, da sempre», ha spiegato Luca Dal Poz martedì sera alla presentazione della rassegna, che si è svolta all'antica Locanda Cappello di Mel. «Coltivati senza additivi chimici e macinati a pietra si traducono in numerose varietà di farine per gustose e genuine pietanze dall'antipasto al dolce. I nostri ristoratori reinterpreteranno questo alimento secondo il loro gusto».
Se n'è potuto avere un assaggio martedì sera al Cappello, dove è stata organizzata una serata di degustazione. Prima gli aperitivi, con i bocconcini dolomitici, il pan di segale con aringa marinata alla cipolla di Montorio, la tartella di farro con radicchi, il patè di cacciagione su tartina di pan di grano integrale, il pastin avvolto nel pane di segale, le polpettine vegane e i canederlini vegetariani. Poi a cena, dove sono stati serviti i piatti preparati dagli chef che parteciperanno alla rassegna.
Un delizioso tortino di zucca su crema di formaggio Piave, i patugoi col lat (piatto che non mancava mai nelle cucine delle nonne), maltagliati con ragù delle corti bellunesi, trota del Piave dorata al grano saraceno, sformato di farina di castagne. Ai fornelli c'erano alcuni degli chef che organizzeranno nei loro locali gli appuntamenti della rassegna. La formazione di questa edizione di D'inverno a tavola è infatti composta da Giuseppe Agostini dell'Antica Locanda Cappello di Mel, Walter De Cassan de La Baita di Livinallongo del Col di Lana, Sergio Buzzetto dello Chalet Pino Solitario di Vigo, Mauro Cavalet de L'Oasi (Limana), Giovanna D'Agostini de La Gioi (Lasen), Dino Merlin della Baita à l'Arte (San Gregorio nelle Alpi), Massimo Simionato de La Taverna (Belluno), Bruna Montesel del Cianzia (Borca) e Sergio De Candido de La Ziria Monaco Sport Hotel (Santo Stefano).
Il viaggio per gustare l'eccellenza dei prodotti tipici bellunesi, conoscere le piccole e vivaci realtà produttive locali e scoprire il talento creativo dei nostri cuochi, tra tradizione e innovazione, inizia domani da Livinallongo (prenotazioni allo 0436 7172). La seconda tappa è prevista allo Chalet Pino Solitario di Vigo il 22 gennaio (telefono 331 9018991), la terza all'Oasi il 29 gennaio (telefono 0437 967298). In febbraio la rassegna prosegue al ristorante La Gioi di Lasen (il 5, 0439 42679) e alla Baita a l'Arte (il 26, 0437 800124), mentre in marzo sono in programma le serata alla Taverna (il 4, prenotazioni allo 0437 25192), al Cianzia di Borca (l'11, telefono 0435 482119) e la chiusura, come da tradizione, sarà alla Ziria Monaco sport hotel di Santo Stefano il 18 marzo (0435 420440). Tutte le cene inizieranno alle 20.
Alessia Forzin
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