Direzione strategica Usl 1, tutti contro Rasi Caldogno

Il Movimento 5 Stelle dice «no al commissariamento da parte dell’Usl 2» Il gruppo In Movimento chiede che «l’ospedale S. Martino abbia funzione di hub»
ospedale san martino
ospedale san martino

BELLUNO. La politica bellunese è in fibrillazione per le nomine della direzione strategica, troppo sbilanciata verso il Feltrino, tanto che chiede al direttore generale Adriano Rasi Caldogno di rivederne la composizione. Il territorio bellunese dice “no” ai nuovi vertici dell’azienda sanitaria numero 1, quella che dovrebbe fra un anno incorporare l’Usl 2 di Feltre dando origine all’Usl dolomitica.

Per il Movimento 5 Stelle ci sono motivi importanti dietro la contrarietà a queste nomine. «La conferma in toto (ad esclusione del direttore dei servizi sociali relegato all’Usl di Feltre per i noti problemi avuti con i finanziamenti a Cooperative per scopi non esattamente istituzionali) della direzione amministrativa e sanitaria feltrina nell’Usl 1», dicono i pentastellati, «crea qualche problema di opportunità e di merito. Infatti, i risultati di maggior rilievo dell’attuale dirigenza strategica feltrina risultano essere la cattiva gestione con i dipendenti per la nota vicenda legata agli incentivi di alcune categorie di personale, la mancata realizzazione nei tempi più definiti e procrastinati della piastra operatoria, i ricorsi sulla conduzione dei concorsi, e un’indagine ancora in corso su turbativa d'asta legata agli appalti pubblici avvenuta a cavallo tra le due amministrazioni Simoni e Rasi Caldogno». Per il M5S, quindi, «è poco opportuno che l’azienda di Belluno venga commissariata da quella di Feltre, soprattutto alla luce delle ben note divergenze sul futuro dell’unificazione. Chiediamo che avvengano nomine che tengano conto della competenza necessaria a traghettare le Usl verso una gestione unificata efficiente e di un maggiore equilibrio nei confronti di entrambi i territori».

Dello stesso avviso anche il gruppo In Movimento che si dice preoccupato per il ruolo di hub dell’ospedale di Belluno con questa dirigenza. «La precedente direzione strategica ha cercato di perseguire questi obiettivi, riqualificando il San Martino e implementando l’interazione tra sanità del territorio e strutture ospedaliere. Ora di fronte alla scelta di acquisire in toto la direzione strategica dell’Usl feltrina, che rappresenta 1/4 della popolazione della provincia, chiediamo garanzie che si prosegua sul cammino tracciato dalla precedente. Non possiamo non vedere, nella corsa alla nomina di direttori di struttura complessa, che c’è stata nell’Usl fetrlina prima del cambio di direzione una lontananza sostanziale dal modello di integrazione della sanità provinciale e di risparmio, che vorremmo avere nel nostro territorio. Auspichiamo, pertanto, che si dimentichino i campanilismi che hanno avvelenato gli animi, considerando che una sanità di qualità e sicura non può prescindere dalla sicurezza dettata anche dal benessere di tutti i cittadini da Lamon al Comelico».

Paola Dall’Anese

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