Dirigenti nel mirino «Serve riorganizzare»
BELLUNO. Il Comune può fare a meno dei dirigenti? La domanda è tutt’altro che semplice, e ogni volta che viene portata in aula, a Palazzo Rosso, genera lunghe discussioni. Ieri è durato quasi due ore il dibattito sulla mozione presentata dal gruppo di maggioranza Insieme per Belluno. Il gruppo inizialmente chiedeva di «giungere al superamento dell’area in oggetto», ovvero quella della dirigenza, ma il testo è stato cambiato poco prima del consiglio e reso decisamente più morbido.
La nuova versione, pur ricordando che «lo Statuto del Comune non prevede più come necessaria l’area della dirigenza», indica alla giunta «la necessità di organizzare il lavoro secondo progetti e forme operative più agili» e «di giungere al superamento dell’attuale assetto organizzativo, nell’ambito di una definitiva ristrutturazione della macchina comunale». Via i dirigenti dunque? Neanche a parlarne.
Anche perché è tutto da vedere che sia possibile fare a meno di loro. In ogni caso, i tre attualmente in servizio a Palazzo Rosso erano tutti in aula ad ascoltare il dibattito. Hanno assistito impassibili, si sono confrontati bisbigliando, per andarsene subito dopo il voto.
Positivo. Solo due consiglieri hanno votato contro: Ida Bortoluzzi, che ritiene «un errore non avere dirigenti in Comune» e ha evidenziato le sue perplessità in merito a chi firmerebbe i provvedimenti su cui oggi mettono il loro autografo i dirigenti, e Maria Cristina Zoleo. «È un salto nel buio rimuovere i dirigenti, tanto più che questo consiglio è a fine mandato. Se crediamo ci sia un problema, non è rimuovendo i dirigenti che possiamo risolverli».
Scettica anche Claudia Bettiol, ma alla fine, sentite le spiegazioni della maggioranza che ha puntato l’attenzione sulla necessità di avviare un dialogo per un eventuale cambiamento, il Pd ha votato a favore. «Ai tempi di Fistarol c’erano due collegi a governare la città: quello dei politici e quello dei dirigenti», ha spiegato Ermano De Col. «Approvando la mozione almeno iniziamo a discutere seriamente di come cambiare la situazione».
Tanto più che, ha concluso il sindaco Massaro, «la giunta con l’ultima riorganizzazione ha già puntato a una macrostruttura che lavori in maniera trasversale». Quindi la mozione è passata, con i voti contrari di Zoleo e Ida Bortoluzzi, l’astensione di Pingitore e la non partecipazione al voto di Balcon. La giunta si impegna a discutere modifiche in grado di superare l’attuale assetto organizzativo, ma il percorso sarà lungo.
In consiglio è passato anche il baratto amministrativo, strumento che consente alle persone in difficoltà economica e con un indicatore Isee fino a 10 mila euro di non pagare Imu e Tasi e di sostituire il pagamento con lo svolgimento di attività a servizio della collettività (manutenzioni di parchi e giardini, piccole manutenzione). Ogni modulo lavorativo, da otto ore, vale 80 euro. Era stato il Movimento 5 stelle a chiedere di istituire un regolamento per il baratto amministrativo, con un ordine del giorno votato un anno fa. Dal 1° gennaio il regolamento entrerà in vigore.
Approvato anche il nuovo schema di convenzione con le scuole Fism (paritarie), che supera il precedente e tutte le criticità che aveva nell’applicazione. Tre gli astenuti (De Col, Rufus Bristot e Cervo), non hanno partecipato al voto i 5 stelle e Rasera Berna.
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