Disagi del prolasso limitati dall’intervento in laparoscopia
FELTRE. Una retina che àncora il collo dell’utero ad un legamento solido in prossimità dell’osso sacro per risolvere l’incontinenza e altre problematiche funzionali al prolasso di cui, in ginecologia, si è assistito a un progressivo aumento dei casi. Il tutto senza aprire la pancia delle pazienti. L’intervento viene effettuato per via laparoscopica, con pochi giorni di degenza e un decisivo miglioramento della qualità della vita di donne alle prese con un problema imbarazzante. Sono una trentina di casi trattati chirurgicamente ogni anno e che registrano la soddisfazione da parte delle pazienti operate. L’équipe della Ginecologia di Feltre, coordinata dal primario Laura Favretti, fornisce da anni prestazioni in ambulatori uroginecologici, dedicati alla cura dei disturbi del pavimento pelvico, quali prolassi ed incontinenze urinarie, proponendo, in base alle condizioni, un approccio medico, riabilitativo o chirurgico. L’approccio chirurgico più innovativo per i disturbi della statica pelvica trova particolare indicazione nelle donne più giovani alcune delle quali, anche dopo un solo parto, possano aver riportato il problema dell’incontinenza urinaria o altri che coinvolgono la sfera sessuale. L’incremento di questi disturbi è legato all’aumento della vita media della popolazione. Il prolasso non compromette la salute fisica delle persone, ma crea comunque una situazione di disagio che spesso limita le normali attività della vita quotidiana. «Nella nostra unità operativa gestiamo circa 30 casi all’anno con questa modalità e i dati raccolti evidenziano una buona percentuale di successo in termini di soddisfazione della paziente per quanto riguarda il miglioramento della qualità di vita, ma anche in termini di tassi inferiori di recidive, rispetto ad altri approcci chirurgici tradizionali», spiega Laura Favretti, direttore della Ginecologia di Feltre. —
L.M.
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