Disagi sul lavoro, nasce il centro per la loro cura

Aumenta la domanda di aiuto da parte dei lavoratori: l’Usl 1 attiva una struttura a livello provinciale per il benessere organizzativo, guidata dallo Spisal
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Anche il Bellunese avrà il suo centro di riferimento provinciale per il benessere organizzativo nei luoghi di lavoro. Vale a dire il centro con medico e psicologo del lavoro, nonché, se necessario, lo psichiatra che dovrà occuparsi di analizzare sia gli aspetti clinici di chi soffre di disagio professionale sia quelli legati a un problema organizzativo.

Il centro sarà ospitato dallo Spisal che affronta e gestisce, da tempo, casi di disagio connessi a fenomeni di sospetto o accertato mobbing e malattie da stress correlato al lavoro.

Fino a qualche anno fa i numeri di questa attività svolta dai vari sportelli attivati dai singoli Spisal provinciali, nell’Usl 1 non erano molto elevati, ma negli ultimi tempi sono cresciute le domande di aiuto o supporto da parte di lavoratori in stato di disagio a causa del lavoro. Casi che, ad oggi, vengono analizzati e gestiti da altri centri di riferimento quali Padova o Verona, visto che nel Bellunese manca questa struttura.

Ma ora l’azienda sanitaria ha deciso di attivarla «con personale interno: medico del lavoro sarà quello dello Spisal, lo psichiatra è quello dell’ospedale, mentre resta da trovare lo psicologo del lavoro che potrà essere individuato tramite l’avvio di una procedura di selezione per la costituzione di una graduatoria di professionisti esterni, prevedendo un impegno mensile di 16 ore», precisa Daniela Marcolina referente del Servizio di prevenzione infortuni sul lavoro e ora anche coordinatrice di questo nuovo centro. «Il centro», spiega la Marcolina, «avrà il compito di accertare lo stato di disagio psico-sociale o di malattia del lavoratore, indicando l’eventuale percorso terapeutico di sostegno, cura e riabilitazione. Inoltre, dovrà analizzare anche l’ambiente di lavoro per trovare, se necessario, le misure di tutela da adottarsi per eliminare il disagio».

La struttura provinciale opererà in accordo con il Comitato unico di garanzia delle aziende della Pubblica amministrazione. E visto che gestirà queste situazioni per l’intero territorio bellunese, dovranno essere sottoscritti, in futuro, anche degli accordi con l’Usl 2 di Feltre per la definizione di modalità di interazione e di collaborazione.

Questo centro sarà sostenuto con risorse proprie dell’Usl e sarà attivato non appena arriverà dalla Regione il via libera. «Contiamo entro l’anno, al massimo, di attivarlo in modo completo dopo aver trovato anche lo psicologo del lavoro», conferma il direttore generale Pietro Paolo Faronato.

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