Disastro a Sottoguda, distrutta la strada dei Serrai e l'acquedotto

Situazione drammatica in Alto Agordino, mancano acqua, luce e telefoni
La situazione ai Serrai di Sottoguda
La situazione ai Serrai di Sottoguda

AGORDO.

«Seicento-settecento persone sono senza acqua e non so fino a quando». È cupo lo sguardo del sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernadin, quando spiega che, assieme alla strada dei Serrai di Sottoguda, se ne è andato anche l’acquedotto che correva sotto e che serviva una buona parte del paese. Manca acqua in Agordino, manca corrente elettrica, manca carburante, manca il segnale del telefono fisso e anche del cellulare. A determinare questa situazione di precarietà sono state in particolare le numerose piante cadute sopra le linee elettriche dell’alta, della media e della bassa tensione e sulle linee telefoniche.

Ma il vento ha pure avuto la forza di buttare giù i tralicci. La corrente elettrica è stata assente nel pomeriggio e nella notte tra lunedì e martedì e per quasi tutta la giornata di ieri. «Non c’è più niente in piedi», dice il sindaco di San Tomaso, Moreno De Val, «anche il 20 mila non c’è più: è stato un disastro, sembrava l’apocalisse».

«I pali che l’Enel aveva installato», gli fa eco il sindaco di Voltago, Bruno Zanvit, «sono venuti giù come fossero fuscelli. Quelli che hanno messo su tanti anni fa sono ancora là, questi invece...».

A Cencenighe alle 20 solo un quarto di paese aveva la luce che stava ritornando lentamente in Valle del Biois. Ad Agordo non c’era ancora e quindi ne era priva anche Luxottica. «Hanno dei generatori per delle emergenze settoriali», ha detto il sindaco Sisto Da Roit, «ma se non c’è in paese sono fermi anche loro». Tanti singoli cittadini sono dotati di generatori e ieri è partita la corsa al carburante. A metà pomeriggio l’area servizio di Le Campe (lungo la 203, comune di La Valle) è stata presa d’assalto. Nell’Alto Agordino il problema è invece più grosso perché erano fermi i distributori di Cencenighe (dove pare che i serbatoi non siano stati sporcati dallo smottamento di Morbiach) e soprattutto Caprile.

Da qui l’appello lanciato ieri sera dal sindaco di Alleghe, Siro De Biasio, affinché i vigili del fuoco dotassero il proprietario di un generatore.

Le scuole resteranno chiuse, ma il gasolio serve alla casa di soggiorno di Taibon e serve per far andare gli escavatori che liberano alvei e strade come ha ricordato il sindaco di Canale, Flavio Colcergnan. E poi l’acqua. Alle frazioni di Taibon in cui non era potabile a causa dell’incendio si aggiungono le altre. Ad Agordo invece l’acqua mancava, anche in ospedale dove è stata fatta arrivare con un’autobotte dalla bassa. C’era invece ad Alleghe, a Caprile era torbida. Positiva, sotto questo aspetto, la situazione di Falcade. A Vallada pulita quella dall’acquedotto del Rio Pezza, torbida da quello del Rio Pianezza. Altro grande problema quello delle comunicazioni. Solo Tim consentiva di telefonare (non di trasmettere dati e di accedere ad internet). Così i messaggi tra le varie zone della vallata sono passati soltanto attraverso le radio dei vari Coc coordinati dal Com in Uma. —


 

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