Discarica, Comune condannato a pagare

Dopo vent’anni chiusa la causa intentata da Belluno Ambiente Scarl per lo smaltimento del percolato
BELLUNO. La sentenza è recente e non è ancora stata notificata al Comune. Ma la condanna c’è: Palazzo Rosso dovrà pagare quasi 300 mila euro alla società Belluno Ambiente Scarl, che negli anni ’90 si occupava dello smaltimento del percolato prodotto dalla discarica di Cordele. A spiegare cosa è successo, ieri in consiglio comunale, è stata l’assessore al bilancio Lucia Olivotto. La notizia, infatti, è contenuta nella delibera con la variazione di assestamento generale.


Quando la sentenza sarà notificata al Comune dovrà essere riconosciuto il debito. «Il contenzioso con Belluno Ambiente Scarl è nato nel 1999», ha spiegato la Olivotto. «La società riteneva di aver dovuto smaltire più percolato rispetto a quello che era previsto da contratto e ha chiesto il pagamento della differenza». La richiesta era di 800 mila euro.


Durante la causa, che è durata quasi vent’anni, si sono prodotte consulenze tecniche e alla fine il giudice ha deciso di condannare sì il Comune, ma dimezzando la somma che dovrà essere pagata. La nota del dirigente del settore Edilizia e urbanistica parla di 294.569,28 euro.


Il Comune, prudenzialmente, aveva già accantonato la cifra necessaria a pagare Belluno Ambiente Scarl: «In avanzo vincolato abbiamo circa 410 mila euro», ha concluso l’assessore Olivotto. Dunque non ci saranno problemi ad ottemperare alla sentenza, anche se la cifra che dovrà uscire dalle casse di Palazzo Rosso è considerevole.


Il percolato è un problema che da anni interessa la discarica di Cordele. Ieri con la variazione di assestamento al bilancio è stato aumentato il capitolo destinato alla gestione di questo liquido di 90 mila euro. Bellunum, che si occupa della gestione della discarica, sta lavorando al depuratore che consentirà di smaltire in loco il percolato e di risparmiare parecchi soldi.


Gli equilibri di bilancio.
Soldi in più dal Museo Fulcis, risparmi e accertamenti delle imposte una tantum permettono al Comune di finanziare alcuni interventi di manutenzione. È stato aumentato il capitolo dedicato agli sfalci (+15 mila euro), sono stati aggiunti 46 mila euro per i lavori nelle scuole, 30 mila per le iniziative per il periodo natalizio, 45 mila per sistemare gli alloggi che saranno dati in gestione all’Ater per il progetto Vivi Belluno, 15 mila euro per oneri dovuti alle commissioni di gara nell’ambito della rigenerazione urbana.


Calano gli introiti dai parcheggi (-30 mila euro), nell’assestamento ci sono anche 90 mila euro risparmiati per lo sgombero neve e 78 mila rimasti in cassa per la gestione dei cimiteri, visto che il servizio è stato affidato all’esterno tramite gara. Finanziati infine lavori di sistemazione (generici, come chiesto da Erika Dal Farra) a Baita Tovena.


Infine, è stato iscritto a bilancio, nel fondo crediti di dubbia esigibilità perché non c’è certezza che la cifra sarà recuperata, il credito el Comune nei confronti di Spes Conegliano per le spese di gestione della Spes arena. Si tratta di 184 mila euro.
(a.f.)


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