Disegnata la pista ciclabile che taglia Santa Giustina
SANTA GIUSTINA. Sta prendendo rapidamente forma in queste settimane il progetto esecutivo del percorso ciclabile che attraversa il comune di Santa Giustina, e in particolare delle tre opere infrastrutturali da realizzare da zero attraverso il finanziamento arrivato dai Fondi dei Comuni di Confine. Il percorso seguirà la strada dei Fant fino a Santa Libera, per poi raggiungere la stazione, snodo importante per il cicloturismo, proseguire costeggiando la ferrovia fino allo stadio, che verrà aggirato a nord – rendendo questo percorso utile anche per gli studenti – seguendo poi la strada bianca per Formegan e le strade interne fino alle Volpere e poi a Salmenega. L’obiettivo è quello di arrivare alla firma della convenzione in Unione montana feltrina a fine gennaio e partire con l’appalto, in modo da affidare i lavori in tarda primavera e averla finita fra un anno.. Dei 9,5 milioni di euro del progetto complessivo per tutto il Feltrino, a Santa Giustina ne arriveranno 1.130.000, a cui si aggiungono 60.000 di cofinanziamento: di questi 830.000 serviranno per le tre nuove opere, il resto è destinato a cartellonistica e manutenzioni stradali.
«Abbiamo scelto di usare le strade interne», ha precisato il sindaco Ennio Vigne, «per rendere questi percorsi uno strumento per far conoscere il territorio, cosa che non accade se si creano piste ciclabili fuori dai centri abitati». Nelle prossime assemblee pubbliche ci sarà modo per confrontarsi sulle possibili limitazioni alla circolazione (minore velocità o sensi unici) funzionali alla sicurezza anche dei ciclisti. Il punto non migliorabile come sicurezza rimane il sottopasso ferroviario di Carfai e l’arrivo in stazione.
Con lo strumento dei rendering, presentati dall’architetto Da Re che segue il progetto, è stato possibile farsi un’idea di cosa si vuole realizzare. Alle Gravazze, grazie al ricorso a blocchi prefabbricati, si collegherà la pista ciclabile a nord della statale con il sottopassaggio ferroviario: una tecnologia di costruzione che riduce i costi e i tempi. Il Veses verrà superato con un ponte che collegherà Santa Libera e Carfai un po’ più a nord del guado, formalmente chiuso da anni.
«È un attraversamento che presenta un alto livello di attenzione idraulica, perché il torrente ha una confluenza nel Piave a rovescio, il che rende facile il rischio di ritorno delle acque», ha spiegato l’architetto, «per questo è stato posizionato più lontano dalla briglia e l’argine verrà rinforzato».
L’altro torrente da attraversare è il Salmenega, al confine con il Comune di Cesiomaggiore: la disponibilità di fondi ha permesso di accogliere i suggerimenti dell’associazione Amici della Bicicletta e realizzare l’attraversamento del torrente seguendo il tracciato della vecchia strada che proseguiva diritta dalla chiesa dell’omonima frazione. Al posto del vecchio guado si costruirà un ponte, meno impegnativo di quello del Veses perché questo torrente è più tranquillo. I due ponti avranno un design simile alla passerella di Velos. La scelta è stata condivisa con Cesiomaggiore, che sembra orientato a recuperare la medesima vecchia strada che costeggiava la ferrovia per proseguire il percorso verso Anzaven
Anna Apollonia
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