Disoccupati over 50 “assegni di lavoro” per la ricollocazione

Il nuovo bando veneto non prevede più sostegni al reddito ma contributi da spendere per la formazione delle persone
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
BELLUNO. “Assegni di lavoro” per riqualificare i disoccupati over 50. Il “problema” del mercato del lavoro più difficile da risolvere, infatti, riguarda proprio questa fascia di età.


Dallo scoppio della crisi economica, i sindacati sono al lavoro per dare una nuova occupazione a chi è rimasto senza un’occupazione. In provincia di Belluno sono partiti anche numerosi tavoli di confronto con le categorie economiche, ma a oggi gli sforzi profusi non hanno portato a grandi risultati.


«Essere disoccupati e magari vivere da soli o con una o più persona a carico, è una situazione conosciuta da moltissimi over 50 bellunesi, persone che la crisi ha privato della dignità», dice Rudy Roffarè, segretario aggiunto della Cisl di Belluno Treviso. Per la gran parte di loro la speranza di ottenere un nuovo lavoro è ridotta al lumicino. Ricollocare gli over 50, infatti, è la sfida più difficile e l’età per la pensione è sempre più lontana.


In provincia, nel terzo trimestre 2017, i disoccupati over 50 erano 2.234 (il 35% dei senza lavoro bellunesi, circa 6 mila). Alcune centinaia di loro potrebbero trovarsi in una situazione critica nei prossimi mesi, visto che, dopo i due anni di Naspi (la disoccupazione attuale), si rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. «La cosa che più ci preoccupa», sottolineano i sindacati, «è che molti di questi over 50 senza occupazione non hanno neanche titoli di studio particolari da spendere nel mercato del lavoro, se non quello di terza media, e in alcuni casi nemmeno una qualifica professionale».


Vivere così diventa molto dura, se non si riesce ad acquisire nuove competenze. Ed è per questo che oggi tutte le politiche attive per il lavoro portate avanti dagli enti preposti mirano a formare chi è stato estromesso da un impiego per aiutarlo a trovare una nuova occupazione.


Un’opportunità per tornare in pista ed essere “appetibili” dalle aziende è rappresentata dal bando regionale per la distribuzione dell’“assegno di lavoro”, una novità che punta ad attivare corsi di formazione personalizzati, nei quali ognuno decide quello che vuole fare. Questi corsi sono gestiti e organizzati dagli enti preposti alla formazione (13 in provincia) e dagli stessi Centri per l’impiego. L’obiettivo è dare nuove competenze ai disoccupati e permettere loro di strappare un contratto di lavoro a tempo indeterminato, determinato o un tirocinio.


Questo bando permette ai disoccupati con più di 50 anni e con particolari caratteristiche di poter usufruire di assegni (da un minimo di 3 mila euro a un massimo di 5.242 euro) da spendere in corsi di formazione e assistenza fino alla ricollocazione. «L’assegno di lavoro diventa una sorta di sostegno per l’inserimento lavorativo sotto forma di servizi e non un sostegno al reddito», precisano i sindacati.


Tutti i servizi, inoltre, vengono erogati con l’assistenza di un tutor messo a disposizione dai 13 soggetti accreditati per la formazione. «Stiamo parlando di una presa in carico individuale della persona sulla base dei suoi desiderata. La cosa interessante sarebbe conoscere quali sono le reali richieste del territorio per poter formare figure professionali che abbiano subito uno sbocco lavorativo».


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