«Disponiamo di poche risorse»

La Filarmonica cittadina spiega l’esclusione di spettatori al concerto dell’Epifania

BELLUNO. «Siamo dispiaciuti di non aver potuto ospitare tutti gli spettatori che avrebbero voluto essere presenti al concerto dell’Epifania al teatro comunale, ma abbiamo agito secondo le nostre possibilità economiche».

Così la consigliera della Filarmonica di Belluno, Paola Celentin spiega il motivo per cui venerdì sera oltre una cinquantina di persone arrivate al teatro comunale per assistere al concerto della stessa Filarmonica e all’esibizione del soprano Chiara Isotton, evento peraltro gratuito (era accettata un’offerta), sono rimaste fuori. La situazione ha creato irritazione da parte degli esclusi a cui è stato spiegato che soltanto la platea era stata prenotata dalla banda cittadina, organizzatrice dell’evento. Gli altri piani del teatro, per essere aperti, necessitano infatti della presenza dei vigili del fuoco, vigili che non sono stati chiamati per evitare ulteriori costi.

«Abbiamo organizzato la serata», precisa Celentin, «in base alle nostre possibilità economiche e basandoci anche sull’afflusso di pubblico che avevamo registrato gli anni precedenti. Alla fine abbiamo potuto far entrare 515 persone, ma molte altre avrebbero voluto esserci, anche per ascoltare la soprano Isotton».

I costi dell’affitto del teatro per la società si sono dimostrati impegnativi. «Gran parte delle risorse che raccogliamo durante l’anno vanno soprattutto per far crescere la nostra scuola di musica che conta un centinaio di persone: dai 30 elementi che suonano nella banda, ai 38 allievi di strumenti dagli 8 anni in su e ai 25 ragazzi dai 4 ai 7 anni dei corsi di propedeutica. Si consideri che a chi si iscrive ai nostri corsi forniamo per i primi anni anche gli strumenti gratis. Quindi si può comprendere quali siano le nostre spese. Per questo, per l’attività concertistica che facciamo, non ci restano grandi cifre».

La Filarmonica di Belluno aveva cercato, prima di organizzare il concerto, di trovare eventuali sponsor sia pubblici che privati ma senza successo. «Speriamo di essere più fortunati il prossimo anno».

Argomenti:bandateatro

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi