Dissequestrato il parco attesa per le due perizie

Lentiai. La procura ha tolto i sigilli ieri pomeriggio all’Oasi le Cressi di Marziai Continuano le indagini sulla morte di Giuseppe Vergerio alla grigliata del Pojat 
LENTIAI. Dissequestrato il parco. La procura della Repubblica ha tolto ieri pomeriggio i sigilli all’Oasi le Cressi, inviando sul posto una pattuglia di carabinieri forestali, quelli che stanno svolgendo le indagini sul campo. Non c’è bisogno di fare altri accertamenti, nell’area verde tra i comuni di Lentiai e Quero Vas, che domenica 6 era stata colpita da una violenta tromba d’aria: uno dei tanti alberi sradicati e abbattuti dal vento ha copito Giuseppe Vergerio, che è morto in seguito a un infarto all’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. Quello che la magistratura vuole capire fino in fondo è se il decesso sia avvenuto per cause del tutto accidentali o se possano esserci delle responsabilità da parte di qualcuno. C’è sempre un fascicolo aperto per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.


L’area è demaniale e data in concessione dalla Provincia al comitato frazionale di Marziai, a sentire il sindaco di Lentiai, Armando Vello (presente ai fatti e spaventatissimo come tutti i partecipanti alla grigliata dei marziani). Quel giorno si stava svolgendo una festa con grigliata allestita in collaborazione con il gruppo alpini dell’associazione “al Pojat”.


L’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli ha evidenziato che il popolare “Berlinguer” è morto per un infarto acuto del miocardio, una volta giunto nel pronto soccorso feltrino. Sul corpo del 77enne lentiaiese erano presenti anche traumi alla testa e nella zona tra il torace e una spalla. Chi lo conosceva ormai da tempo sostiene che soffrisse di cuore, ma era sicuramente ancora vivo, quando è stato liberato dal peso dell’albero dai primi soccorritori, pur in una situazione di grande difficoltà. Una volta ricevuti i primi risultati dell’esame autoptico, la procura ha concesso il nulla osta alla sepoltura e sono stati celebrati i funerali, nella chiesa di Marziai. Per una relazione più completa ed esaustiva, ci vorranno alcuni mesi: solitamente passano novanta giorni.


Nel frattempo, la magistratura ha commissionato anche una perizia a un agronomo di fiducia: i risultati della consulenza non sono ancora a disposizione del pubblico ministero titolare dell’inchiesta, ma saranno utili a conoscere quali fossero le condizioni delle piante presenti nella zona. Informazioni necessarie per capire se la sua morte sia stata generata da un evento accidentale, al di là delle sofferenze cardiache o se ci siano delle responsabilità e, dunque, una o più persone debbano essere iscritte nel registro degli indagati.


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