Distrutta la rete medio-bassa tensione: «Enel deve interrare le linee elettriche»

La Provincia striglia le società. Bortoluzzi: «Quattro anni fa un problema analogo: quanto costano queste emergenze?»

BELLUNO

Il gelo quattro anni fa, il vento lunedì scorso: ovunque tralicci piegati, linee spezzate, cavi pericolanti, comunità senza energia elettrica, danni per aziende, attività turistiche e famiglie, fosse anche per un solo congelatore dove il cibo è marcito. Oggi come ieri la musica non cambia con le società elettriche e ora la Provincia inizia a premere per indurle a interrare i cavi, laddove possibile.

Non vuole aprire polemiche, ma non le manda neanche a dire, il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi con la delega alla protezione civile: «È fondamentale: per il futuro bisogna pensare di interrare, senza se e senza ma. Noi paghiamo la bolletta ed è giusto che il servizio sia garantito e lo dice anche l’autorità di gestione Arera: se la corrente non è ripristinata dopo un tot di ore, gli utenti vanno risarciti perchè subiscono danni. In Friuli iniziano a chiedere le detrazioni sulle bollette».

A una settimana da quel 29 ottobre, l’inizio del disastro, l’imperativo è chiaro: le reti di media e bassa tensione debbono essere ripristinate. Oggi si va avanti con i generatori che alimentano le cabine bypassate, riallacciate, sistemate ma comunque precarie. Ancor più precaria è poi la dotazione di carburante per i generatori, che arriva a gocce rispetto a quel che serve: «È Enel che deve garantirlo», precisa Bortoluzzi. «In 60 anni dal punto di vista idraulico sono stati fatti notevoli interventi e sono quelli che hanno salvato la provincia: se non c’è stata la devastazione del 1966, è grazie ai lavori completati in questi anni. Ma il vento ha distrutto più dell’acqua», continua. «Parlo dei tralicci di Terna ed Enel: non abbiamo ancora ripristinate le linee di media e bassa tensione, la rete attuale è un disastro, il taglio piante preventivo si è fatto sulle linee di alta tensione, ma non sulle altre. Non dico che non ci siano stati eventi eccezionali, ma non si può restare in queste condizioni ogni volta che qualcosa non va: le linee vanno interrate, almeno dove è possibile».

La Provincia intende aprire un tavolo con le società elettriche sul punto. «È fondamentale: per il futuro bisogna pensare a interrare. Anche per loro ci saranno costi elevati per tirare su tutti i tralicci spezzati nel giro degli ultimi quattro anni. Tra l’altro, ci sono ben 1.500 operai che stanno lavorando sul territorio. Se alle spese per i danni del maltempo del 2014 e quelli del 2018, aggiungiamo i costi in più che hanno dovuto sopportare le famiglie, le aziende, i supermercati, quanto pesa questo disastro? Anche col presidente Padrin, ragionavamo sull’istituzione di un tavolo tecnico: va pensata una politica diversa della rete elettrica secondaria. Una riflessione da fare con Enel perchè pensi anche a una strategia aziendale diversa».

Intanto bisogna intervenire sulle linee piegate lunedì scorso: «Non so se basteranno mesi», dice Bortoluzzi, «per metterle a posto tutte: ci vorrà molto di più, sono distrutte». —


 

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