Distrutta via Salce, quattro case isolate

Il temporale di domenica ha creato una profonda fessura nella strada bianca. Ieri la sistemazione urgente del Comune

BELLUNO. Il temporale si porta via la strada. Quattro famiglie sono rimaste isolate domenica sera, quando il violento acquazzone che si è scatenato sulla città ha compromesso via Salce, la strada bianca che conduce alle loro abitazioni. L’acqua ha eroso la superficie e creato una profonda spaccatura lungo la strada. Andrea Molin, che abita in una delle case rimaste isolate, ha fatto un sopralluogo e è affondato fino quasi al ginocchio nella fenditura. Impossibile affrontare la strada con le auto: chi voleva uscire, domenica sera passato il temporale, ha dovuto rinunciare.

«Sarebbe servito un fuoristrada», spiega Andrea Molin. Ieri mattina la strada è stata sistemata dal Comune, ma i residenti chiedono che si faccia qualcosa in più, perché la preoccupazione è che al prossimo temporale le condizioni tornino quelle di domenica.

Via Salce si trova nel cuore della frazione. Serve poche abitazioni, attraversa il bosco e di asfaltarla non se ne parla. «Credo che una strada bianca debba rimanere tale», precisa Molin. «Via Salce è una strada vicinale e comunale. Con il temporale di domenica sera è stata erosa e si è aperta quella fenditura, profonda. Le condizioni della strada non erano buone: già il temporale dei giorni successivi a Ferragosto aveva creato qualche danno, ma allora eravamo intervenuti noi residenti e avevamo pulito. Avevamo anche chiamato il Comune, ma non era passato nessuno a vedere».

L’acquazzone di domenica ha fatto un disastro e stavolta gli operai del Comune sono arrivati: «Ma ho dovuto chiamare il 113 perché venissero a sistemare», dice Molin. «Qui abitano quattro famiglie, fra le quali ci sono un anziano di 80 anni e un bambino di 8. Siamo rimasti semi isolati domenica, penso che sia necessario trovare una soluzione». Ma che non contempli l’asfalto: «La strada è in mezzo ai boschi, è giusto rimanga così, anche perché è lunga un chilometro e mezzo e sarebbe davvero troppo costoso. Si potrebbe però sistemare la questione dello scolo dell’acqua». Mettere qualche tombino in più, suggerisce Molin, migliorare le canalette per convogliare le acque ed evitare che consumino la superficie della strada.

«Non voglio accusare nessuno, sia chiaro, la colpa in questo caso è stata del maltempo davvero violento, ma spero si trovi una soluzione perché temiamo che al prossimo temporale si apra un altro buco», conclude.

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