Divisione ore illegittime, il giudice condanna il Miur

Un docente precario aveva presentato ricorso contro il preside e il Ministero Il tribunale del lavoro di Belluno ha disposto il risarcimento di oltre 3 mila euro
La sede del Centro Servizi Amministrativi, l'ex Provveditorato di Belluno
La sede del Centro Servizi Amministrativi, l'ex Provveditorato di Belluno

AGORDO. Il Ministero dell’istruzione è stato condannato dal giudice di Belluno (sezione per le controversie di lavoro) Anna Travia a rifondere le spese per il mancato inserimento in graduatoria di un insegnante supplente.

Il ricorso al giudice del lavoro contro il dirigente Bruno Bulf dell’Istituto Follador di Agordo e dell’Ipsaar di Falcade e contro il Miur era stato presentato dallo studio legale Ponticiello di Villorba a nome del docente precario Salvatore Giarracca.

A essere contestata la presunta illegittimità della divisione di ore di insegnamento. L'insegnante lamentava «una mancata osservanza da parte del dirigente scolastico, che con le sue scelte avrebbe indirettamente determinato la mancata chiamata a supplenza, provocandomi un danno che dovrà essere quantificato a giudizio». In poche parole, a essere contestata è la presunta illegittimità della divisione di ore tra docenti decisa dal preside Bruno Bulf, che avrebbe tagliato fuori Giarracca dalla possibilità di avere le due ore di supplenza per l'insegnamento di chimica e tecnologia chimiche (era il primo nella graduatoria di terza fascia di istituto); ciò gli avrebbe fatto perdere anche il relativo punteggio di servizio, impedendogli inoltre di poter partecipare a un Master universitario (tra le clausole per l'accesso era necessario avere almeno un contratto a tempo determinato).

La vicenda nasce all'inizio dell'anno scolastico 2013-2014, quando Salvatore Giarracca, primo nella graduatoria del Follador in chimica, viene a sapere che le due ore che erano rimaste a disposizione del preside sarebbero state assegnate ad altre persone. Nasce così uno scambio epistolare tra il precario e il dirigente scolastico prima e col dirigente scolastico provinciale poi. Giarracca denuncia un'azione illegittima, ma non ottiene soddisfazione. Così scrive anche all'ufficio regionale, senza esito, e al sindacato.

«Avevamo chiesto», spiega l’avvocato Mina Ponticiello, «la condanna del dirigente scolastico per abuso di autorità, per aver trasferito i docenti da Agordo a Falcade, e anche la condanna del Miur per non aver vigilato sull’operato del preside. Il giudice ha condannato il ministero dell’Istruzione a pagare sia 2.414,84 euro per il mancato inserimento in graduatoria di supplenza del mio assistito, 800 euro per la mancata partecipazione del docente al Master e infine al pagamento delle spese processuali quantificate in 1.200 euro».

Paola Dall’Anese

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