Divorzio tra “BioNaturae” e il Comune

Agordo. Quest’anno il tradizionale mercatino non ci sarà. Insorge l’ideatore: «Mi hanno cacciato»

AGORDO. «Ho insegnato a fare i mercatini e dopo sette anni mi cacciano da Agordo solo per avidità».

Da tempo, ormai, la prima domenica di maggio, intorno al Broi si svolgeva la festa dei fiori organizzata da Albano Trevisan, il patron di “BioNaturae”, l'agenzia pordenonese di comunicazione e sinergie, impegnata nell'ideazione e realizzazione di eventi culturali e commerciali per un futuro eco-sostenibile. Quest'anno non sarà più così: niente festa dei fiori e niente mercatini estivi.

«Due mesi fa – spiega Trevisan – la Pro loco, a cui il Comune ha delegato la gestione degli spazi per l'organizzazione dei mercatini, mi ha contattato e mi ha detto che potevo tornare a Pordenone, perché loro avevano altri progetti. Ecco: dopo aver sempre pagato in anticipo, lasciato pulito, mai chiesto soldi agli sponsor, ora mi ritrovo con il benservito in mano, con un reddito dimezzato. D'altronde quando sono arrivato nessuno aveva alba di come si facessero i mercatini di qualità, nel Triveneto li ho inventati io. Ora che tutti hanno imparato, arrivederci».

Trevisan ha deciso di raccontare la sua storia, spinto dalle celebrazioni del primo maggio. «Si parla tanto di lavoro – dice – tutti salgono sul palco e si riempiono la bocca. Nel mio paese non posso lavorare perché nessuno è profeta in patria, a Belluno me ne sono andato perché non mi andava di essere trattato come il figlio della serva, Agordo valeva la metà del mio reddito...». Nel capoluogo di vallata, Trevisan era giunto in occasione delle prime edizioni di AgordoBaleno. «Escluso il primo anno – dice – dal 2005 avevo organizzato i mercatini e allora non era facile convincere degli espositori a salire per quattro ore serali. Una volta avviata la tradizione, sono stato estromesso. Allora ho chiesto che al posto delle serate, mi venisse concesso di fare 4-5 mercatini domenicali all'insegna dell'agricoltura biologica e dell'artigianato artistico. Mi hanno messo vari paletti, non ho chiesto soldi a nessuno, anche se non è facile contare solo sulle quote degli espositori. Versavo 1000 euro all'anno e li versavo in anticipo a gennaio ancora con una serie di punti interrogativi sulla stagione. Nessuna banca te li darebbe».

Il matrimonio tra Agordo e BioNaturae è durato fino al 2012. «Gli espositori erano contenti perché avevano una buona clientela – dice Trevisan – al Comune portavo delle novità e la Pro Loco incassava i 1000 euro annui. In cambio non chiedevo niente a nessuno. Tra l'altro ho sempre cercato di fare qualcosa di sobrio: non 120 banchetti, ma 30-40 al massimo. Adesso ciò non va più bene». Secondo Trevisan, la scelta della Pro loco (ma lui accusa anche il Comune) sarebbe dettata unicamente dalla volontà di incassare più soldi. Da Agordo, Trevisan si sposterà a Cencenighe. «Mi hanno chiamato – annuncia - e mi hanno chiesto di farequalcosa di nuovo a Ferragosto». (g.san.)

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