Dmo: «Tempi ristretti e zero personale realizzare di più era impossibile»

L’amministratore unico Alessandra Magagnin rilancia sui ritardi: «Ben venga l’azione della Provincia»

BELLUNO

«Ce la stiamo mettendo tutta, ma nessuno di noi ha la bacchetta magica». Alessandra Magagnin, amministratore unico del Consorzio Dmo da poco più di un anno, farà parte del team creato dalla Provincia per dare un nuovo slancio al progetto di marketing territoriale elaborato da Eurac nel 2017 e che doveva concludersi a fine 2020. Nei giorni scorsi il presidente della Provincia, Roberto Padrin, ha spiegato perché si è deciso di premere sull’acceleratore e oggi Magagnin torna su quell’intervista analizzando le difficoltà incontrate dalla Dmo.

«Senza una struttura e con pochissimo tempo a disposizione, secondo me la Dmo ha già fatto dei miracoli. Io sono amministratore unico dall’aprile 2019, il direttore Giuliano Vantaggi è arrivato nella primavera 2018 e il piano di Eurac prevede azioni davvero rilevanti che non si possono portare a termine in un anno e mezzo, anche perché molte non possono dipendere solo dal lavoro della Dmo, come ad esempio il potenziamento del trasporto pubblico».

Magagnin dà qualche stoccata alla Provincia: «Dovevano accorgersi prima che la scadenza era imminente, ma ben venga che la Provincia si sia di colpo organizzata per aiutarci al meglio e del resto è lei il soggetto attuatore del piano che ha ricevuto i soldi del Fondo dei Comuni Confinanti e che deve fare gli appalti. Io voglio continuare ad andare avanti e la Dmo continuerà a fare il suo lavoro di programmazione a lungo e medio termine, mentre la Provincia farà la sua parte».

Magagnin spiega anche che: «La Dmo è nata sulla base di una legge regionale che ha giustamente deciso di mettere insieme pubblico e privato affinché lavorassero insieme allo stesso obiettivo con un’unica grande visione. Costituirla è stato un lavoro lungo e complesso, ma tutti i soggetti che ne fanno parte sono bravissimi e stanno facendo un lavoro enorme, tanto che la Dmo Dolomiti è la più attiva a livello regionale. Il direttore Vantaggi ha presentato un piano operativo subito dopo essere arrivato e anche i piani 2019 e 2020 sono stati presentati per tempo. Poi è arrivato il Covid che ha messo tutti in crisi e non ci ha permesso di spendere più del 30% del budget a disposizione».

I ritardi, dunque, vanno ricondotti a due fattori: «Il ritardo con cui siamo partiti e l’assenza, fino alla primavera scorsa, di una struttura, cioè di personale che potesse affiancare il lavoro del direttore. Ora è stata assunta una persona e ben venga che anche la Provincia finalmente si stia strutturando come abbiamo sollecitato più volte. Detto questo, in un anno e mezzo e senza dipendenti era impossibile fare di più».

Ma ora è necessario tenere alta la guardia: «Questo è un anno bruttissimo per le destinazioni turistiche e per tutti gli operatori del settore. Sono molte le attività che chiuderanno, ma gli addetti ai lavori ci dicono che la destinazione Dolomiti è tra le più richieste nel mondo e i risultati si sono visti questa estate con flussi davvero notevoli nonostante il Covid. Siamo stati sempre in televisione, abbiamo realizzato numerosi educational e stiamo preparando pacchetti e prodotti turistici per essere pronti a ripartire in quarta quando la pandemia ci permetterà di farlo». —

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