«Dobbiamo fare squadra per ottenere risultati importanti»

BELLUNO. L’impegno è notevole, visti anche gli altri impegni che ricadono su di lui, ma la nomina nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Cariverona è stata accolta con favore da Renzo Poloni, l’attuale presidente della Fondazione Teatri di Belluno. Incarico, quest’ultimo che potrebbe essere lasciato: da quanto si sa pare ci siano già dei candidati. Sul suo nome, come rappresentante del comune capoluogo, c’è stata la condivisione di tutti i soggetti coinvolti, non solo Palazzo Rosso ma anche associazioni di categoria ed enti. E questa circostanza non può che far piacere al diretto interessato.
Come ha accolto la notizia della sua nomina nel Cda della Fondazione Cariverona?
«È stata una bella soddisfazione. Dal canto mio, ho accettato l’incarico e spero e credo di poter fare un buon lavoro, all’interno di questo ente così importante, per le risorse economiche che ogni anno assegna alla provincia e al comune di Belluno».
Quali sono i suoi obiettivi?
«Per prima cosa, insieme agli altri componenti bellunesi del Consiglio generale, che sono tra l’altro persone che conosco e che stimo e che so molto interessate al territorio in cui vivono, l’intento è quello di proseguire nel solco tracciato da chi ci ha preceduto in questi ultimi 20 anni e che ha fatto un ottimo lavoro, facendo arrivare risorse importanti».
I rappresentanti bellunesi in seno alla Fondazione Cariverona rappresentano varie competenze che fanno presumere la copertura competente di tutti i settori in cui opera l’ente.
«Il gruppo in rappresentanza della provincia bellunese è ottimo e ben equilibrato e sono sicuro che se faremo squadra, così da poter gestire meglio le domande che arriveranno dal territorio, potremo lavorare molto bene insieme. E non è escluso che si possa pensare al potenziamento delle linee di intervento (linee che sono decise dal Consiglio generale) finora poco evidenziate rispetto al sociale o alla cultura su cui si è lavorato da anni, come la ricerca scientifica. Ma è ancora tutto prematuro».
Si è già incontrato con gli altri rappresentanti bellunesi, per parlare anche di questo?
«Ci siamo trovati lo stesso giorno della nomina, alla prima riunione del nuovo Cda, ma a giorni ci incontreremo ancora per definire alcune cose».
Attualmente su di lei pesano molti incarichi tra cui la presidenza della Fondazione Teatri che dovrà gestire gli uffici turistici ma anche le sale espositive comunali. Impegni non da poco. Riuscirà a gestire tutto?
«Dal punto di vista giuridico i miei incarichi non sono incompatibili con quello attuale. Ma comunque sto valutando l’opportunità di tenerli tutti».
Significa che lascerà la guida della Fondazione Teatri?
«Ancora non è stato deciso nulla, anche perché le nomine nella Fondazione bancaria sono arrivate in anticipo rispetto a quanto si pensava. Erano attese, infatti, per marzo-aprile e quindi non c’è stato il tempo materiale per poter fare un certo tipo di ragionamento. Ma l’intenzione è di valutare l’opportunità di mantenere tutto, visto che comunque il teatro di Belluno ora ha una situazione consolidata, la Fondazione che lo gestisce ha un suo personale e una sua linea di azione che si sta ampliando e che si amplierà ancora di più. Si ragiona di gestire il custodato del museo naturalistico di Piazza Piloni in convenzione con il Parco delle Dolomiti, e di garantire un’apertura oraria maggiore della biblioteca civica, magari alla sera. Inoltre stiamo avviando una stagione di teatro civile. Sarà il Comune di Belluno, però, quale unico socio della Fondazione ad oggi, a decidere cosa fare. E qualche candidato a prendere il mio posto c’è già».
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