Docenti con riserva caos nelle scuole per i molti supplenti

BELLUNO. È ancora caos nelle scuole bellunesi, a causa dei ricorsi in attesa di sentenza presentati da molti docenti che hanno frequentato i corsi di formazione Pas/Tfa e che aspettano di entrare...

BELLUNO. È ancora caos nelle scuole bellunesi, a causa dei ricorsi in attesa di sentenza presentati da molti docenti che hanno frequentato i corsi di formazione Pas/Tfa e che aspettano di entrare nelle graduatorie ad esaurimento. Oltre ai ricorsi presentati da chi aveva il diploma dell’ex istituto magistrale, si aggiungono ora anche quelli di chi aveva seguito i corsi, peraltro molto costosi, per avere l’abilitazione all’insegnamento e accedere così direttamente alle graduatorie ad esaurimento.

In provincia di Belluno sono oltre una trentina gli insegnanti che hanno presentato ricorso al Tar e che, in attesa della sentenza che deciderà se hanno diritto di entrare nelle graduatorie (Gae), vi sono stati inseriti ugualmente con ordinanza cautelare del tribunale e quindi con riserva, scalzando, in base al punteggio, chi era prima di loro. Questa introduzione a pettine ha comportato la cancellazione di questi docenti dalla prima fascia dalla graduatoria di istituto, costringendo quindi i dirigenti scolastici a modificare l’organico. Per cui è capitato che in una classe siano passati almeno un paio di supplenti per una stessa materia e che ora, non appena il Tar si pronuncerà, anche l’ultimo arrivato potrebbe essere costretto a fare i bagagli perchè un altro docente gli subentrerà. Un viavai che non piace per prima cosa ai presidi e agli studenti ma anche agli stessi sindacati. «La situazione è davvero esplosiva quest’anno», commenta Walter Guastella della Flc Cgil, «perché ci siamo trovati in moltissime scuole con 2-3 cambi, e non è detto che possano arrivare anche altri cambi, con tutti i risvolti negativi per la continuità didattica. Una situazione che si aggrava se poi si tratta di docenti di sostegno».

Per questo la Flc auspica che «l’ufficio scolastico regionale si assuma la responsabilità di invitare i presidi a non tenere conto di queste riserve, procedendo direttamente alle nomine dalle graduatorie di istituto».

«Questo è il risultato della riforma della Buona scuola», commenta anche Lorella Benvegnù della Cisl Scuola. «Quest’anno è accaduto di tutto e non per colpa dell’ufficio scolastico, ma del ministero».

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