Doga: mix di sostanze, a rischio effetti cerebrali
Forti: «L'uso sempre più diffuso e continuo di ecstasy crea patologie spesso irreversibili»
Sopra alcuni giovani che festeggiano con gli alcolici
BELLUNO. Mix di sostanze sintetiche sempre più pericolose per la mente fino a produrre danni cerebrali, carenza di strutture adeguate per i giovani e difficoltà nella gestione dei casi border line. Questi i problemi con cui devono confrontarsi Spazio giovani e adolescenti guidato dal dottor Galvano Pizzol, il Sert diretto dal dottor Alfio De Sandre e il dipartimento di psichiatria diretto dal primario Bruno Forti. Sono molti i problemi dei ragazzi di oggi, ma la cosa più importante è intercettarli in tempo, per poterli curare e superare senza creare troppi danni alla persona e alla sua vita. E di questo si parlerà nel convegno di domani all'ospedale di Belluno a cui parteciperà con una lectio magistralis il dottor Mario Rossi Monti, psichiatra e docente dell'università di Urbino. Problemi complessi che mettono in risalto anche i limiti delle istituzioni per la carenza di strutture adeguate dove curare e accogliere i giovani. «In effetti quando i casi acuti si manifestano ci troviamo in imbarazzo, perchè se sono minorenni dovrebbero andare in pediatria, ma non sempre le patologie possono essere gestite in quel reparto; o in psichiatria ma diventa difficile perchè sono troppo giovani. Insomma, servirebbero delle strutture adeguate ed è per questo che ci siamo attivati. La Regione Veneto, con l'ultimo progetto obiettivo, ha introdotto il piano di realizzazione di una struttura di ricovero per minorenni e strutture residenziali o semiresidenziali che oggi siamo costretti a cercare in Umbria o a Monza», sottolinea Forti. Restano poi i problemi di cura delle patologie. «Tossicodipendenza e alcolismo si inseriscono nelle altre malattie mentali», spiega Forti che prosegue: «Per questo diventa fondamentale comprendere gli esordi precoci, riuscire a captare il disagio». Ma forse il problema più grosso è l'uso di sostanze stupefacenti sintetiche e dei mix di sostanze. «I cocktail comportano effetti psichici da intossicazione e in ultima analisi anche danni cerebrali. Anche nella nostra Usl abbiamo avuto dei ricoveri per problemi generati dall'uso prolungato di ecstasy. Ed è una cosa che si sta diffondendo visto l'utilizzo sempre più frequente di queste sostanze. Diventa molto difficile stabilire se la persona abbia riportato dei danni cerebrali». Per questo è fondamentale la collaborazione dei genitori, degli insegnanti e delle associazioni di volontariato, «perchè diventano gli ambiti in cui si evidenziano i primi disagi. L'adolescente di per sè non chiede aiuto, per cui spetta agli adulti capire i segnali che vengono dai figli o dagli studenti». Ma resta la patologia del border line quella più problematica come dice Galvano Pizzol, «perchè impegna moltissimi servizi». Pizzol ha appena concluso la 4ª rilevazione del disagio (l'ultima è del 2009). «In quell'indagine era emerso un aggravamento dei comportamenti soprattutto sessuali per cui l'uso di contraccettivi era passato dall'80% al 50% con un aumento delle gravidanze tra le adolescenti. Inoltre si era rilevato un aumento dell'uso della cocaina, del disagio generato dall'abuso di alcol, e dell'incremento dei comportamenti aggressivi in famiglia. C'era stato anche un cambiamento antropologico per cui le donne si sono mascolinizzate mentre i maschi erano più depressi. Credo che soltanto la rete dei servizi, il confronto tra operatori possa contribuire ad intervenire prima sulle patologie altrimenti difficili da curare», conclude Pizzol.
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